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Turnover o conferme? Toro senza Gallo, Viola a caccia di solidità nello scontro diretto

“Turnover? Vedremo dopo Benevento, anche se per esperienza è la terza gara in una settimana quella in cui si accusa più fatica”. Così Stefano Pioli parlando dei tre incontri ravvicinati in sette giorni e della possibilità di far ruotare qualche giocatore tra Benevento, Torino e Crotone. Primo esame superato per risultato e prestazione: il 3-0 del Vigorito dà nuova luce alla classifica dei viola, e proietta la Fiorentina a pari punti con il Torino in vista dello scontro diretto del Franchi. Ancora passi in avanti da fare, sul piano del gioco, della gestione della partita, della solidità. Ma intanto i punti (specie contro le piccole) arrivano, e il 7° posto (ora del Chievo) dista appena 2 punti.

Presto per parlare di Europa o di altre ambizioni, ma la crescita della squadra è evidente, specie con la nuova veste del 4-3-3. Anche i singoli stanno entrando più in forma (Badelj, Benassi, Laurini, Astori), stanno trovando sintonia tra di loro, e contro i granata di Mihajlovic sarà un bell’esame di maturità. Per valutare se, davvero, questa Fiorentina può giocarsela alla pari contro un avversario che punta all’Europa.

Un avversario in difficoltà, il Torino, specie senza il suo uomo di punta. A Firenze mancherà ancora il Gallo Belotti, fuori almeno altri 10 giorni. I granata sono reduci da 2 punti nelle ultime 4 partite, e senza Belotti hanno perso a Roma, pareggiato a Crotone e si sono fatti rimontare sul 2-2 nel finale horror contro il Verona. Insomma, si può parlare di Belotti-dipendenza per il Toro, e può essere anche normale se il giocatore in causa ha fatto 28 gol e 8 assist nell’ultimo campionato, e se il suo sostituto è un ragazzo classe ’97 come Sadiq: buone prospettive sì, ma appena 15 presenze complessive (con 2 gol) nel massimo campionato per l’ex Roma. Il Torino, anche l’anno scorso, faticò e non poco nelle tre partite saltate da Belotti, perdendo contro Atalanta e Bologna e pareggiando in casa contro l’Empoli. Insomma, Mihajlovic fin qui non ha mai vinto senza Belotti in campo.

Tutto ciò non significa che per la Fiorentina sarà una passeggiata. Anzi. Da Ljajic a Niang, da Baselli a Iago Falque, armi nell’arco granata ce ne sono, specie per una Viola ancora a cerca di conferme e solidità difensiva. Specie in casa, dove fin qui ha sempre subito almeno un gol. Turnover o conferme per Pioli? L’impressione è che, a meno di problemi fisici, si vada per la conferma in blocco dell’undici anti-Benevento. Che poi era l’undici che vinse contro l’Udinese. ‘Squadra che vince non si cambia’, insomma, anche perché a Benevento, a risultato acquisito, hanno rifiatato anche Chiesa, Veretout e Simeone.

Già, il Cholito: fuori all’intervallo al Vigorito per scelta tecnica, dentro un Babacar che prima ha segnato e poi si è conquistato un rigore, oltre ad un altro paio di buone occasioni. Che sia arrivato il momento per una chance da titolare? “Spero che il gol gli dia una spinta”, ha commentato Pioli. Che dall’altro lato deve gestire la garra di Simeone e il momento di scarso feeling con il gol e con la porta. Lo Faso, Eysseric, Cristoforo, Sanchez, Bruno Gaspar e Vitor Hugo sono gli altri che scalpitano dalla panchina: per loro, fin qui, sono arrivati però solo pochi minuti. E la sensazione è che se ne possa riparlare, semmai, domenica prossima a Crotone.

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