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Strani gemellaggi e un amico allenatore: è quasi un derby. E quel tweet…

C’è un tweet rimasto scolpito nella storia social. Fu l’ufficio stampa della Acf Fiorentina a congratularsi col Benevento, per la prima promozione in serie B della storia. Tutto molto bello. E con una logica molto precisa: applaudire pubblicamente la città guidata dall’amico Clemente Mastella. Peccato che quel tweet sbatteva in tempo reale con altre migliaia di cinguettii di tutte le società del mondo, quelle che volevano omaggiare la grande impresa di Claudio Ranieri e del suo Leicester, la piccola squadra che aveva sconvolto la premier vincendo il titolo. Nessuno avrebbe immaginato che il Benevento facesse un doppio salto carpiato mai riuscito a nessuno prima e si ritrovasse subito in serie A.

Infatti al Ciro Vigorito, stadio da 17 mila posti, i record fanno gola. E adesso la squadra di Baroni si gioca in novanta minuti più recupero la possibilità di lasciarsi dietro il Venezia, il club con cui divide il record delle otto sconfitte consecutive dalla prima di campionato in poi. Il caso vuole che sarà proprio la “gemellata” Fiorentina (gemellata tanto per dire) a doversi vestire da carnefice, almeno nelle intenzioni.

Gli intrecci tra Fiorentina e la città delle streghe sono molti. Non solo l’amico Mastella. Poi c’è Baroni, il tecnico che forse rischia o forse no. Un calcio sacchiano due tocchi e via con giocatori non proprio adatti alla grande bellezza. Il figlio, difensore come lui, è di proprietà della società dei Della Valle. A Benevento gioca un altro giovane viola: Lorenzo Venuti, terzino destro. E c’è anche un ex della cantera viola, Iemmello. Insomma, pare un derby ma non lo è. La Fiorentina cerca conferme, Baroni il primo punto.

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