“Dalla Var non si può più tornare indietro, siamo su una strada con una sola direzione e il comportamento dei tifosi e dei calciatori dimostra che siamo sulla strada giusta”. Così il direttore generale della Figc e vicepresidente dell’Uefa Michele Uva, durante il Forum Sport e Business del Gruppo 24 Ore.
“Attraverso una scelta del presidente federale Carlo Tavecchio – aggiunge Uva – l’Italia si è messa a disposizione della tecnologia, anche se all’inizio ci hanno preso per degli extraterrestri. Siamo riusciti ad anticipare i tempi di un anno soprattutto perché abbiamo una classe arbitrale molto preparata: Rosetti e Rizzoli sono eccellenze che il mondo ci invidia. Il nostro scopo ora è diventare il Paese formatore di tutte le Var del mondo; a Coverciano, infatti, abbiamo un campo addirittura per la simulazione”.
Uva, tuttavia, ammette che i Mondiali saranno un test impegnativo: “Dovremo correre perché tra 48 arbitri di 40 diversi Paesi ci saranno problemi di lingua e molti di loro non hanno ancora sperimentato la Var. In questa attività formativa noi italiani possiamo essere la nazione di riferimento”.

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Redazione LaViola.it