
Alla vigilia di Chievo Verona-Fiorentina l’ex viola Nenad Tomovic ha parlato a Mondo Chievo, il media ufficiale del club clivense. Questi alcuni passi dell’intervista:
Che partenza, Nenad: dal tuo arrivo qui sono arrivati due pareggi e una vittoria, si può dire che Tomovic è anche un porta-fortuna?
“E’ stato davvero un buon inizio e ne sono felice. I risultati, certo, sono frutto delle qualità di questa squadra. La conoscevo bene da avversario e ne ho sempre avuto un’ottima opinione. E’ vero: con Atalanta, Genoa e Cagliari abbiamo giocato un buon calcio. E non erano tre partite semplici: direi che siamo stati molto bravi ad interpretarle. Se poi dite che ho portato fortuna, ovvio, sono contento. Battute a parte, il merito di questa serie positiva è da condividere con tutti i compagni, per come abbiamo giocato. L’importante ora è proseguire così. Il campionato è ancora lungo”.
Sei stato l’ultimo acquisto gialloblù del mercato estivo: a vederti in campo però sembra che tu faccia parte di questa squadra da sempre.
“Da quando sono arrivato ho subito cercato di integrarmi in un ottimo gruppo. Un aspetto importante delle prime settimane è aver potuto trascorrere tanto tempo sul campo coi compagni. Fin da subito ho avuto molte occasioni per allenarmi insieme alla squadra, il che mi ha permesso di imparare più velocemente i movimenti della difesa”
Stiamo scoprendo le tue caratteristiche di jolly difensivo, in grado di giocare ovunque
“Al debutto con l’Atalanta sono partito da difensore centrale di destra, che è il suolo che preferisco, anche se non ho problemi a giocare da esterno. Con l’infortunio di Massimo (Gobb), il mister mi ha spostato sulla fascia: l’importante è dare sempre il massimo e rispondere alle esigenze della squadra”.
Dei nuovi colleghi conoscevi già qualcuno?
Si, certo. Alcuni li avevo già affrontati da avversari e con altri sono stato anche compagno di squadra. Con Radovanovic, ad esempio, abbiamo giocato nella Under 21 serba. Dainelli, invece, l’ho conosciuto al Genoa nel 2009, alla mia prima stagione in Italia.
A proposito: sei in Italia ormai da nove stagioni. Non ti è mai mancato casa?
“Anche se mia moglie e le mie figlie sono sempre qui con me, è naturale che si senta la mancanza degli amici d’infanzia e della propria famiglia. Quando possiamo torniamo volentieri in Serbia a trovarli. Devo dire però che siamo in Italia da tanti anni e ormai conosciamo e apprezziamo il vostro paese. Qui c’è tutto quel che serve per vivere bene e le persone sono cordiali e ospitali.
Passiamo alla tecnologia: sei stato il primo giocatore gialloblù ‘vittima’ della Var…
“Ci sono rimasto male. Anzi, più ci penso più mi dispiace. Domenica scorsa in Fiorentina-Atalanta c’è stato un episodio simile al mio ma che è stato ignorato, mentre nel mio caso contro l’Atalanta la segnalazione è arrivata un minuto dopo. In senso generale però ben venga la Var: è uno strumento che consente di ridurre al massimo le possibilità di errori arbitrali. Ci vuole solo un po’ si tempo perché funzioni al meglio e per abituarci a queste innovazioni”.
A proposito della Fiorentina: domenica è una partita importante per il Chievo e un po’ speciale per te. Sensazioni?
“E’ vero. Sono stato a Firenze cinque anni e conservo bei ricordi. Però ora per me conta solo il Chievo. Spero riusciamo a fare un buon risultato”.

Di
Redazione LaViola.it