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Simeone e quella voglia di segnare in viola. Finora troppo solo davanti

La voglia è quella di chi indossa una maglia e si vuole identificare con quei colori, con una tifoseria che ti scruta e incita, con una città pronta ad abbracciare un nuovo attaccante sorridente e argentino. «Mi piacerebbe diventare come Batistuta», disse nel giorno della sua presentazione. Giovanni Simeone, ventidue anni e figlio di Diego Pablo che col Re Leone ha condiviso i successi della nazionale albiceleste, ha in mente un solo obiettivo: segnare. Presto. E dunque trovare la prima rete in maglia viola e sbloccarsi così in campionato dopo due gare da titolare e due sconfitte tra Inter e Sampdoria che hanno messo in evidenza le difficoltà della Fiorentina a trovare gioco, equilibri e gol.

I viola hanno sborsato 18 milioni di euro per portare a Firenze il figlio d’arte argentino che anno scorso ha siglato 12 reti in 35 partite con la maglia del Genoa in campionato. Indimenticabile la doppietta alla Juventus In Argentina la chiamano “garra” e a Simeone di certo non manca. Sono bastate le prime due di campionato per verificare la voglia e l’entusiasmo del Cholito. Così come sono bastate le prime apparizioni nelle quali ha giocato per rendersi conto che Pioli dovrà trovare le giuste soluzioni per non lasciarlo troppo solo.

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