Niccolò Pontello, ex vice-presidente Fiorentina, in esclusiva a Radio Blu: “Questo comunicato dei Della Valle lo giudico pessimo. Non raggiunge alcuno scopo. Lo scopo della vendita non c’è, non si vende attraverso i comunicati. Non c’è scopo per il mercato anzi il comunicato indebolisce la posizione dei Viola. Inoltre complica la vita alla gestione tecnica della società. E’ una sfida infantile a Firenze e alla sua imprenditoria. Se poi i Della Valle si sono offesi per la contestazione ricevuta dovrebbero pensare a cosa erano le contestazioni negli anni ‘80 e ‘90”.
Sull’operato dei Della Valle: “Complessivamente non hanno operato male. Certamente se andiamo a vedere cosa hanno vinto, non hanno vinto niente. E’ vero però che le gestioni vincenti nella Fiorentina sono state poche. Non si può giudicare una gestione dalle vittorie soltanto. Nel complesso una gestione discreta, che ha portato la squadra spesso nelle coppe. Certo ora la partecipazione alle coppe è più vasta: negli anni 80 e 90 andavano meno squadre in Europa e la coppa UEFA era di valore superiore all’attuale Europa League. Il difetto più grande? Non si sono mai inseriti nel tessuto cittadino. Non puoi scegliere Firenze e non dialogare mai con la città. La città sono i tifosi, i veri proprietari della Fiorentina”.
Sul parallelo Cecchi Gori fra gestione Pontello e Della Valle: “C’è una similitudine in quanto a condizioni di aver maturato la necessità di cedere. Noi maturammo la decisione di cedere la società dopo sei/sette anni. Avevamo capito che non era più possibile vincere (perché noi la comprammo con questo obiettivo) mantenendo l’esborso economici precedenti. Ci rendemmo conto che ci volevano maggiori mezzi finanziari per vincere rispetto ai nostri.” Sul futuro della società e sulle possibilità di trovare acquirenti fiorentini. “A Firenze ci sarebbero famiglie che potrebbero rilevare la società ma non credo che nessuno abbia voglia di impegnarsi. Sono pessimista sull’ingresso di fiorentini nella proprietà”.
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Redazione LaViola.it