
Come riporta il Corriere dello Sport Stadio, una settimana per impostare il futuro della Fiorentina. Per chiarire e dipanare i problemi più urgenti, per «sbozzare» il volto-nuovo del club viola, per dare ad Andrea Della Valle, che da questa mattina sarà concentrato sulle due sfide viola, maschile e femminile, le carte indispensabili per sedersi al tavolo di Firenze. Una battaglia nella battaglia.
Mentre Sousa felice o contrito che sia dovrà tentare di resuscitare la Fiorentina «deposta» dalla croce di Palermo (o se siete pessimisti e non credete alle resurrezioni limitatevi alla semplice tumulazione), toccherà a Corvino e a tutti i dirigenti del club creare le condizioni perché il presidente possa giocare la sua partita: quella del convincimento. Intanto questa mattina il patron raggiungerà Reggio Emilia per stare con gli uomini alla vigilia di questa gara tanto delicata, poi rientrerà a Firenze per assistere alla storica partita scudetto delle donne. Quindi tornerà di nuovo in Emilia, per dormire con la squadra e aspettare la partita del Mapei Stadium.
Prima di tutto la Fiorentina e Corvino dovranno forzare i tempi circa la destinazione della panchina viola. Sarà di Pioli come pare adesso? Benissimo. Però bisogna che l’ex viola si liberi davvero e definitivamente dal contratto in essere con l’Inter. Già, perché senza il sì dei proprietari cinesi – che si starebbero sì guardando intorno a caccia del sostituto, ma che per il momento nulla hanno lasciato intendere – niente potrà essere concluso. Si sta lavorando in questo senso, si spera, si cerca, ma niente è facile, niente è concluso.
La Fiorentina non può muoversi liberamente, deve aspettare un segnale, un «via» che spera possa arrivare proprio nelle prossime ore. Ma ancora è surgelata, deve aspettare, in fibrillazione. Può virare su Di Francesco? Certo, ma pure qui la strada non è facile e neppure libera. Tempo, maledetto tempo, la Fiorentina ne ha poco, prima che si arrivi al match con la Lazio, al Franchi, la settimana prossima alle 18, con i tifosi in piena ebollizione.
E il percorso non è completamente aperto neppure per quanto riguarda un altro sì fondamentale per dare il segnale che qualcosa di positivo si stia ricostruendo. Il sì di Federico Bernardeschi. L’offerta di Corvino è stata trasmessa da oltre un mese, con ricevuta di ritorno ma fin qui senza risposta. Segnali positivi ne sono arrivati, ma solo segnali, quasi impercettibili. Con il rischio di equivocare quello che si spera con quello che in realtà c’è.

Di
Redazione LaViola.it