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Sousa manda ko Pioli. Paulo seduto in panchina 90′, per la febbre

SOUSA e Pioli, protagonisti attesi di una notte incredibile. Iniziata la gara il tecnico dell’Inter è stato il primo a saltar fuori dalla buca e ha iniziato subito a dare indicazioni ai suoi. Cinque minuti e subito una bottiglietta d’acqua per stemperare la tensione e schiarire la voce. E SOUSA? La febbre – si scoprirà solo a fine gara che il portoghese aveva l’influenza – lo ha costretto a stare rintanato in panchina, dando l’impressione di essere distaccato da tutto quanto. Impressione, appunto, perchè al 21’ spunta dalla tettoia: applausi. Ironici o meno, comunque applausi che sono il preludio al vantaggio di Vecino che arriva dopo due minuti. Pioli scuote la testa mentre Sousa stringe i pugni rintanadosi sotto la tettoia.

Sousa incassa lo schiaffo di Icardi senza battere ciglio, braccia conserte e sguardo puntato sul pallone, anche dopo l’errore grossolano di Berna dal dischetto. Giusto il tempo di incassare la bordata di fischi al momento del cambio del numero 10 che prima si scusa col pubblico e poi con l’allenatore. La febbre è un nemico più tosto da battere della difesa dell’Inter che nel giro di 17 minuti incassa quattro reti. Il poker fa saltare il aria il ‘Franchi’ e Sousa stringe i pugni e sorride, pescato dalle telecamere sempre sotto la tettoia. E Pioli? Forse stava solo iniziando a studiare la Fiorentina. Chissà. Così scrive La Nazione.

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