
Le prove sono finte. Il prossimo appuntamento sarà a fine campionato, a tre settimane dall’Europeo in Polonia (16-30 giugno). Gli ultimi test contro Polonia e Spagna hanno restituito all’Under 21 di Di Biagio un quadro più preciso delle proprie ambizioni. L’Italia ha la qualità per arrivare in fondo, non ancora quella per vincere il titolo. Il gap tecnico con la Spagna è evidente, ma potrebbe essere limato – e tanto – con i famosi rinforzi dalla Nazionale maggiore invocati dal presidente federale Tavecchio. Sta ora ai c.t. Ventura (preoccupato per le poche vacanze dei ragazzi pensando al match chiave di settembre in Spagna in ottica Mondiale 2018) e Di Biagio trovare una quadra. La sensazione è che sul volo per Cracovia non ci saranno tutti i big. Ma almeno tre. Così la rosa dei 23 sarebbe quasi pronta. Certo, bisogna vedere cosa succederà da qui a fine campionato e in che condizione arriveranno i giocatori. Ma gli ultimi due test lasciano vivi pochi ballottaggi.
DIFESA Di Biagio ha detto di avere un gruppo di 30-35 titolari. Vero in parte. Qualcuno è più importante di altri. E altri sono addirittura indispensabili. E ci sarebbero 5 portieri affidabili per tre posti. Sembrano sicuri Cragno e Meret, in attesa di capire se anche Donnarumma farà parte della spedizione. In caso affermativo, sarà lui il titolare. Altrimenti il terzo posto utile se lo giocheranno Gollini e Scuffet. Ragionando sul 4-3-3, dovrebbero essere otto i difensori. Le coppie sulle fasce sono pronte: Conti e Calabria a destra, Barreca e Masina a sinistra, con Murru fuori (nemmeno un minuto contro Polonia e Spagna). Più complicato il discorso dei centrali: ci saranno sia Rugani sia Romagnoli? Oggi non si sa, però è ipotizzabile la presenza di almeno uno dei due da affiancare a Caldara; Ferrari allora diventerebbe la prima alternativa e Biraschi e il redivivo Mandragora si contenderebbero l’ultima maglia.
IN MEZZO E AVANTI A centrocampo c’è posto per sei (ma con Mandragora nei difensori sarebbero di fatto sette anche i centrocampisti, visto il doppio ruolo): Benassi e Cataldi non si discutono, come Pellegrini e Locatelli. L’ago della bilancia può essere Gagliardini: con lui in rosa resterebbe un posto per uno tra Mazzitelli, Grassi, Mandragora e Verre (in rigoroso ordine di probabilità). E davanti i giochi sono praticamente fatti: i due centravanti saranno Petagna e Cerri (Favilli possibile sorpresa), mentre sicuri appaiono tre esterni su quattro. Anche qui dipenderà tutto dal possibile «prestito» di Bernardeschi, da aggiungere o meno alle certezze Berardi, Chiesa e Di Francesco. L’assenza del numero 10 viola aprirebbe invece le porte dell’Europeo a Ricci.

Di
Redazione LaViola.it