
Nuovo allenatore vicino e mercato estivo ancora lontano: la formula è quella giusta. Sicuramente la migliore per una Fiorentina che vuole e deve programmare una rivoluzione e mettere insieme i tasselli di una trasformazione radicale.
Iniziamo dall’allenatore. E’ evidente che il più vicino è Di Francesco del Sassuolo ma fino a quando le indiscrezioni non si trasformeranno in certezze è giusto tenere viva anche la lista delle alternative (Sarri, Maran, Giampolo, Semplici).
Nel frattempo, parlando ai microfoni di Sky, Di Francesco ha avuto modo di scherzare anche sulla questione. «Sto parlando nella sede del Sassuolo e mi si chiede solo della Fiorentina…», ha sorriso l’allenatore degli emiliani. Emiliani che sarebbero pronti a sedersi al tavolo della società viola con l’obiettivo di arrivare a un accordo ’a tre’ e non far scattare meccanismi complicati, farciti di clausole rescissorie.
Ma la questione allenatore, Di Francesco a parte, potrebbe rivelarsi decisiva anche per affrontare un paio di nodi molto delicati con il futuro di Bernardeschi e quello di Kalinic.
Il discorso è semplice: non appena la Fiorentina avrà la certezza di chi sarà l’allenatore del prossimo ciclo, è con lui che si farà chiarezza sulla possibilità o meno di prendere in considerazione (o non valutare) proposte per Bernardeschi. Ed è con il nuovo allenatore che si deciderà chi – nel caso si dovesse davvero rinunciare a Berna – possa essere un suo sostituto all’altezza.
E qui il discorso torna a puntare nella direzione di Di Francesco se, come pare, insieme a lui potrebbe sbarcare a Firenze, Domenico Berardi, giocatore che per ruolo e posizione in campo ricorda molto Berna.
Infine Kalinic. Anche sul domani del centravanti croato il parere del futuro allenatore sarà decisivo. Certo, il centravanti dopo il no ai cinesi potrà vantare una sorta di bonus ed essere in un certo senso libero di poter dire sì a eventuali proposte interessanti. Ma il nuovo allenatore potrebbe anche opporsi.

Di
Redazione LaViola.it