
L’Imperatore Fatih Terim è tornato nella ‘sua’ Firenze. Ospite della Fiorentina per i 90 anni del club viola, questa sera ha voluto ricordare i suoi trascorsi a Firenze
Firenze e la Fiorentina sono state la sua seconda casa…
“Sono molto felice, sono molto orgoglioso di aver avuto questo invito dopo 16 anni, non è una cosa normale. Tornare qua mi ha sempre emozionato. Eravamo a pranzo con Giancarlo (Antognoni, ndr) il presidente Cognigni, il dottor Salica. E’ una cosa molto bella, come uomo, essere ricordato. Ho visto il centro sportivo. È cambiato, in meglio, tutto. Adesso c’è un campo molto grande, prima quando c’ero io c’erano solo due campi. Mi piace tutto il centro sportivo. Ma anche lo stadio è cambiato, non ci sono più i vetri attorno al campo. Credo che i Della Valle abbiamo fatto molto bene. Mi hanno parlato del nuovo stadio, del nuovo centro sportivo. Complimenti a tutti. È una grande nostalgia per me. Prima ho chiamato mia moglie, poi le mie figlie e tutta la famiglia Terim è felice. Io sono stato dieci mesi alla Fiorentina, ma molto intensi”
Qual è il più bel ricordo alla Fiorentina?
“Ci sono tanti bei ricordi, parlarne di solo uno toglierebbe qualcosa agli altri. Mi ricordo la vittoria in rimonta sulla Reggina, pioveva molto forte. Io non ho dimenticato niente. Per me ogni giorno, ogni settimana che ho vissuto a Firenze è stato importante”
Ti piacerebbe un giorno tornare ad allenare la Fiorentina?
“Voi giornalisti siete molto intelligenti e furbi. Non voglio dire niente, chissà. C’è una grande società, dei bravi dirigenti, un bravo allenatore. Anche la squadra è una buona rosa. Quando guardiamo i progetti della Fiorentina c’è un obiettivo importante da raggiungere, Firenze, i tifosi meritano sempre dei grandi obiettivi. L’importante è cercare di arrivare in alto e rimanere in alto. Puntare allo scudetto. Giocare la Champions League. Capisco bene i tifosi fiorentini, vogliono, meritano i grandi successi”.
Come credi che domani il Franchi ti accoglierà?
“Sarò molto emozionato, a Firenze c’è una energia diversa. Come sapete quando io ero a Firenze con me c’era anche la mia famiglia. Io vivevo tutti i giorni la città come un fiorentino. Io non mi sono dimenticato della città, dei fiorentini. Mi hanno protetto, con loro c’è un feeling speciale. Questi per me saranno due giorni indimenticabili”.
Terim ha portato la Fiorentina in finale di Coppa Italia, ma quel giorno non c’era più su quella panchina
“Non abbiamo perso nessuna partita in Coppa Italia. Avevo visto la gara in televisione, mi dispiaceva non essere rimasto li. Ma ho visto uno striscione di 50 metri che era dedicato a me, questa è soddisfazione. È fedeltà. È essere rispettati”.
Terim, ma che Fiorentina è stata la sua?
“Una squadra formata da giocatori che volevano ottenere qualcosa d’importante. Da Rui Costa a Nuno Gomes, da Di Livio a Chiesa, da Torricelli a Rossitto a tanti altri hanno sempre creduto nel poter raggiungere grandi traguardi”
Cosa direbbe oggi a Cecchi Gori?
“Sicuramente lo avrei salutato!
Solo i soldi possono migliorare il calcio italiano o serve una gestione diversa?
“Alla fine qualsiasi investimento viene fatto l’importante è che ci sia una filosofia corretta. I soldi ci vogliono assolutamente, ma i soldi non sono tutto. Serve una giusta filosofia di fare calcio. Tre giorni fa abbiamo visto Barcellona-Paris Saint Germain e dice tutto su questo discorso”.
In queste ore si parla di una possibile clausola rescissoria a Bernardeschi sul rinnovo di contratto. Nel calcio di oggi metterebbe le clausole ai giocatori?
“La società vuole garantire sé stessa, anche il giocatore vorrà fare la stessa cosa ma senza conoscere i dettagli della cosa è difficile dire una cosa. Posso solo dire che Bernardeschi è un grande giocatore”.
La sua avventura alla Fiorentina, in qualche maniera, è simile a quella di Paulo Sousa. Dopo un grande inizio sono iniziati problemi con la società
“Ripeto, i dirigenti, l’allenatore, i giocatori, i tifosi, la stampa, la città devono remare tutti dalla stessa parte. Basta una sola di questa cose non andare bene che iniziano i problemi. La gente felice rende sempre di più, per tutti”.
Vede la Fiorentina giocare e se gli piace il gioco di Sousa
“Certo che vedo le partite della Fiorentina. Ho detto spesso che lui è un buon allenatore”.
Su Federico Chiesa
“Siamo tutti d’accordo che è un talento, adesso deve lavorare ogni giorno per migliorare sé stesso e cercare di migliorare suo padre. Non deve mai accontentarsi, deve cercare di migliorare se stesso”.
E su Totti, potrebbe essere il suo ultimo anno da calciatore
“È un giocatore che mi è sempre piaciuto, è il simbolo della Roma ma anche dell’Italia. È un bell’esempio anche quando è in panchina. Dovrebbe giocare fin quando vorrà giocare. Tanto ha tutto il tempo di fare il dirigente. Sicuramente sarà molto difficile che potremo avere in futuro un altro Totti”.
C’è un giocatore che gli sarebbe piaciuto allenare e non ha potuto
“Tanti, purtroppo tanti. Anche Batistuta”.
Il Milan sta per cambiare proprietà, da Berlusconi ai cinesi
“Il Milan è sempre stata una grande società, ancora ho delle grandissime amicizie. E Berlusconi è stato uno che mi ha aiutato molto quando ero al Milan, anche se la Fiorentina per me era un’altra cosa. Ultimamente molti club, anche grande società, vengono vendute. E’ una questione economica. La Cina sta facendo dei grandi movimenti, se riescono a fare quanto fatto da Berlusconi sarà una grande cosa”.

Di
Gianni Ceccarelli