
PAREGGINO modesto nella notte inquieta dei cori e del rancore, nessuno si salva e anche la curva che contesta entra suo malgrado nel mirino di chi la zittisce con i fischi: nella ribongia totale la Fiorentina domina la partita solo per un tempo e poi sfuma nella modestia. Una figuruccia per il modo in cui la squadra declina il proprio potenziale. Saponara – finalmente titolare – segna quasi subito portandosi dietro anche una scia di rimpianti per le esclusioni a Milano e contro il Borussia, il raddoppio di Kalinic nel finale di tempo sembra chiudere il match, in realtà un intervento roncagliesco di Salcedo offre al Torino la possibilità di rialzare la testa: prima Belotti sbaglia, poi segna una doppietta inchiodando la Fiorentina alle proprie responsabilità di squadra ultrafemmina. E’ Sousa il vero perdente della serata: per lui cori e offese stereo, come se la modalità capro espiatorio avesse trovato un interprete ideale. Più ancora degli altri, che comunque si beccano le loro razioni di insulti.
CLIMA molto noir con offese suddivise in modo democratico dalla curva: i nomi di proprietari, allenatore e giocatori vengono declinati con scarsissimo affetto e rispetto. Succede poi che dalla mezz’ora in poi la Fiesole venga fischiata dal resto dello stadio per i cori contro i Della Valle, altro che scissione del Pd e nel quadro della superbaruffa solo gli ululati contro Paulo Sousa («Salta la, salta la panchina») hanno il piacere di volare in alto senza controcanti. A margine di tutto questo ci sarebbe anche una partita, con il Torino davvero lontano dall’immagine di una squadra di calcio per le numerose assenze e le motivazioni rasoterra. Più convinta la Fiorentina, con Saponara dal primo minuto: non ci vuole molto per schiacciare il Torino, proprio Saponara all’8’ spinge in gol il pallone dopo un’azione collettiva che porta molta Fiorentina nell’area di rigore avversaria. Ci sono poi occasioni anche per Kalinic (deviazione di Hart), Tello (errori di mira, uno clamoroso) e la superiorità viola trova conferma al 38’ quando Kalinic spinge – comodamente – il pallone di testa alle spalle di Hart raccogliendo un angolo calciato da Borja. Il Toro è più pericoloso nella ripresa, Belotti sbaglia un rigore (sciagurato intervento di Salcedo su Boye), poi la difesa viola non dà una grande dimostrazione di affiatamento lasciando lo stesso Belotti in condizione di ribadire in gol di testa. Riemergono i cori (‘Per vincere bisogna spendere’) e l’ingresso di Ljajic un poco inquieta. Il Toro cresce visibilmente, Fiorentina in barca. Belotti pareggia anticipando Astori e – tanto per cambiare – si riaccendono i cori contro Sousa.

Di
Redazione LaViola.it