
L’attesa è soprattutto per vedere cancellata la vergogna dell’Olimpico. Di fronte al centinaio di tifosi viola che si sono sobbarcati l’ennesimo viaggio e di fronte a quelli che hanno ceduto all’evidenza della bandiera al vento sventolata troppo presto davanti alla tv. La Fiorentina, adesso, non può più stare a guardare. Serve una reazione, il prima possibile, perché in questo mese, rischia di decidersi molto e la stagione non può finire adesso.
La delusione della gente, fin qui, è fortissima. È vero che la rimonta di Pescara, risolta in pieno recupero da Tello, era stata in qualche modo un campanello d’allarme, per altro suonato dopo la rimonta pazzesca del Genoa al Franchi, ma le due vittorie consecutive con Juventus e Chievo avevano comunque fatto pensare ad un anno diverso rispetto al precedente.
Stasera, i viola non potranno sbagliare. Allo stadio, gli spettatori che supereranno effettivamente i tornelli, alla fine, difficilmente saranno oltre i ventimila: servirà uno scatto, di quelli da centometristi veri. C’è da accorciare una classifica che si è rifatta nuovamente lunga e da riagganciare di nuovo il Milan, che tra una settimana arriverà al Franchi, ben consapevoli che i rossoneri di Montella giocheranno lunedì, in posticipo contro la Lazio.
E c’è da mantenere almeno l’ultimo dei record che ancora regge, quello del Franchi ancora mai violato (almeno in A) dall’inizio della stagione. Fin qui, l’imbattibilità interna è rimasta appannaggio di tre squadre: Juventus, Roma e, appunto, i viola. E non si potrà sbagliare. Per i tifosi, che il limbo di questa stagione non riescono a scrollarselo di dosso, e pure per il morale del gruppo, perché la prossima settimana torna anche l’Europa e il Borussia Monchengladbach non è certo avversario da sottovalutare.
Con l’eliminazione dalla Coppa Italia, non ci sono più paracaduti: per tenere viva una strada alternativa alla classifica per la prossima qualificazione in Uefa c’è da avvicinarsi il più possibile alla finale di Solna. In Germania, voleranno, ad oggi, più o meno 1500 tifosi, la voglia di provare a credere in qualcosa di importante è più forte di tutto.
Archiviato il mercato, costrette in un angolo anche le ombre cinesi aleggiate attorno a Kalinic, non si può più sbagliare. Serve la spregiudicatezza dei giovani, quelli come Chiesa, capaci, come accaduto a Pescara, di subentrare e dare la scarica di adrenalina giusta al gruppo intero, e pure l’esperienza dei veterani che fin qui, a dire il vero, hanno viaggiato a corrente troppo alternata. Bisogna ripartire, da stasera: coi tre punti, per cancellare almeno in parte il nero all’orizzonte.

Di
Redazione LaViola.it