
Parare le critiche, difendendo sul campo. Per attaccare la classifica evitando di scivolare nella terra di mezzo. Fallire domani con l’Udinese sarebbe letale per le residue ambizioni in campionato della Fiorentina, che sente ancora la scia delle squadre davanti, quelle che battagliano per un posto in Europa.
Il gap potrebbe diventare troppo grande in caso di ulteriore occasione casalinga sprecata. Che si affiancherebbe ai pareggi interni contro Samp, Crotone e Genoa oltre a quelli con le dirette concorrenti Milan e Atalanta. Perché la Fiorentina in questo campionato non ha mai perso al Franchi. Collezionando parallelamente caterve di opportunità dilapidate.
Dal punto di vista della classifica ha fatto più male l’impresa del Milan a Bologna che la sconfitta viola con la Roma. Sotto il profilo morale e ambientale invece no. Considerato che le quattro sberle romaniste fanno ancora un male tremendo anche perché associate al peggior secondo tempo degli ultimi anni.
E’ troppo presto invece per capire se lo schiaffo dell’Olimpico ha aperto una voragine nell’autostima della squadra o è stato un punto di svolta in grado di scuotere una squadra piatta. La partita di domani è la chiave. Se c’è ancora vita sul pianeta viola, deve arrivare una vittoria. Altrimenti davvero essere avvolti dall’anonimato può diventare triste realtà.
Il quasi certo recupero di Kalinic se non altro (ieri si è allenato in gruppo) dà maggiori speranze. Anche Sousa però deve dare risposte. Trovando un modo per subire meno gol. Otto quelli incassati nelle ultime 3 di campionato, una marea. I singoli hanno sbagliato, ma il problema è decisamente più complesso e coinvolge un equilibrio di squadra. Smarritosi in verità già da un po’ (21 reti subite nelle ultime 10 di campionato).
Il vero cambio di marcia, però, deve arrivare altrove. Ovvero dal motore che ha spinto a lungo la Viola verso l’alto, i giocatori più rappresentativi: sono loro ad avere un rendimento sotto le reali potenzialità. Da Gonzalo a Ilicic, passando per Borja, Badelj, Vecino e il sempre discusso Tomovic.
Tutta la vecchia guardia sta vivendo un’annata tribolata e altalenante. Il tutto ovviamente si ripercuote sui risultati. I giovani sprintano, gli esperti devono reggere il passo. A cominciare, non si fosse capito, da domani.

Di
Redazione LaViola.it