
“Non abbiamo chiuso la partita in più occasioni. C’è rammarico in questo, dobbiamo avere più fame di chiudere le partite. E non motivare gli avversari nel riaprire le partite. Oggi abbiamo sbagliato qualche scelta difensiva, e dato coraggio al Genoa”. Analizza così Paulo Sousa il 3-3 contro il Genoa. Un’altra occasione persa, per la classifica della Fiorentina. Proprio in un turno in cui perdono a sorpresa Lazio e Milan.
I viola potevano ritrovarsi a -1 dai rossoneri, -3 dall’Atalanta e a -4 dalla Lazio. Con una gara da recuperare (a Pescara).
Insomma, il cielo poteva essere decisamente più limpido, sopra Firenze, dopo questa 22a giornata di campionato. E invece sono ancora rimpianti, per la squadra di Sousa. Perché la corsa all’Europa, obiettivo dichiarato, si frena ancora una volta. Dopo una prestazione pur buona, ma con due punti ‘buttati a bischero’, come sottolineano tanti tifosi.
È un po’ la storia di questa Fiorentina, che anche nelle ultime settimane ha regalato sprazzi di bel calcio ma anche amnesie difensive costate care. Oggi, pagate con due punti pesanti lasciati per strada. Che vanno a sommarsi a quelli persi contro Samp e Crotone, sempre al Franchi.
Una Fiorentina abbonata al ‘pareggino’. Magari non sempre scialbo, ma il segno X aleggia con costanza nelle partite dei viola. Ben 6 volte su 11 partite casalinghe è uscito il pareggio, per la squadra di Sousa. Nessuno ha pareggiato tante partite in casa come la Fiorentina. In generale, fanno 7 pari in 21 partite giocate. Anche qui, Fiorentina al top della graduatoria.
Non un grande score, anche perché molti dei pareggi fanno recriminare i viola. E sanno di punti (pesanti) persi. Il 2-2 a Udine, gli 0-0 casalinghi contro Milan e Atalanta. E poi gli 1-1 contro Crotone e Sampdoria, sempre al Franchi, fino al 3-3 con il Genoa. Pensando, poi, anche a quel 3-3 contro il Napoli, con una partita che al 93′ pareva ormai vinta (prima del rigore per fallo di Salcedo trasformato da Gabbiadini).
Quei ‘5-6 punti in meno’ di cui parlava Sousa una settimana fa. E che adesso, magari sono diventati anche 8. E allora sì, che sarebbe stata un’altra classifica. Ma il non chiudere le partite, a volte è sfortuna ma soprattutto peccato e difetto di una squadra imperfetta e non sempre equilibrata. “L’Europa? Dipende dai nostri avversari, ma anche da noi stessi. Stiamo facendo bene, creando tante occasioni ogni partita. Questa squadra deve avere sempre la voglia di vincere”, ha detto Sousa. Un’Europa che oggi poteva essere più vicina, e invece la rincorsa è ancora in salita.
Ora obiettivo Pescara. Un altro snodo, un’occasione stavolta da non perdere.

Di
Marco Pecorini