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Provaci ancora, Nikola. Prova opaca al San Paolo, torna al Franchi dopo l’acuto con la Juve

Si torna a giocare al Franchi, e negli occhi di tutti c’è ancora quell’esultanza di Kalinic, sotto la Maratona, dopo il gol a Buffon. Gioia poi raddoppiata da Badelj e Chiesa, che contribuirono a stendere i bianconeri. Prova non sensazionale, al San Paolo, per Kalinic. Una sola vera occasione, quella del primo tempo su bell’assist di Maxi Olivera. Ma controllo non perfetto, e palla che sfila via in area.

Per il resto, sempre stretto nella morsa di Maksimovic e Albiol, mai servito in velocità o verso la porta. Ma apparso anche meno ‘energico’ del solito, Nikola. Che pure era atteso al rientro dopo il no alla Cina. Un valore simbolico enorme, per il popolo viola.

Quel pubblico che domenica, al Franchi, è pronto a riabbracciare il suo numero 9. Memore di quell’acuto contro la rivale di sempre, di quella corsa sotto ai tifosi, in una gioia collettiva. Di lì a pochi giorni, Kalinic avrebbe fatto esultare ancora Firenze gridando il proprio no ai soldi della Cina. Ora il croato è chiamato a tornare trascinatore, a suon di gol. Il Franchi, a dire il vero, non è il suo terreno preferito per segnare, perché in casa ha siglato appena 11 dei 26 gol in maglia viola.

Ma contro il Genoa, per continuare la risalita verso l’Europa, serve soprattutto lui, Nikola Kalinic. Dopo il gol alla Juve, dopo la prova opaca al San Paolo.

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