CADE male la Juve, il campionato allunga il suo respiro e la Fiorentina potenzia la propria autistima a livelli spaziali. Partita dura e fallosa, poco spettacolo e tanti interventi al limite dell’uso civile dei tacchetti: i campioni d’Italia sbagliano l’approccio e tornano in partita dopo un tempo e mezzo, la Fiorentina invece gioca con overdose di agonismo, si spende totalmente nella copertura degli spazi e alla fine merita la vittoria – nonostante un rischio colossale corso nel finale su Dybala – per come ha impostato la partita. Tanta grinta e generosità, i rimpianti viola si concentrano dunque su partite vissute a strappi contro avversari meno chic.
La squadra di Sousa comincia subito a pressare alta per togliere il respiro basso alla Juve, che recupera il trio Barzagli-Bonucci-Chiellini (non succedeva dal 29 ottobre). L’approccio bianconero è molle perché è centrifugato il ritmo viola: Allegri ulula assai perché quasi tutti i duelli sono vinti dai giocatori della Fiorentina, che due volte arriva al tiro con Vecino (bravo Buffon sul destro, mentre il sinistro sbatte sul palo esterno). Avvisi di una notte complicata. Molta più Fiorentina nel primo tempo, nello score virtuale c’è anche un destro basso di Chiesa e la Juve non riesce a capire da quale parte agganciare la partita e dare un senso diverso alla propria versione moscia. Pjanic in panchina non sembra una grande idea, la squadra resta schiacciata e non trova mai la profondità. La Fiorentina corre di più e meglio, la difesa a tre con Sanchez sembra davvero una buona idea e il ritorno di Borja è un mastice che dà sostanza al centrocampo. Contrasti tosti, calcio frenetico e a strappi. Però quando Bernardeschi lancia Kalinic in area si capisce che la Fiorentina sta per raccogliere i frutti del suo ruminare più continuo: il destro del centravanti croato (in gol anche all’andata) è un tracciante basso che fulmina Buffon sul palo lontano. La Juve è sotto in tutto e in modo netto nel possesso palla, nel finale del primo tempo un po’ di orgoglio riemerge dai magazzini e un destro di Higuain rimbalza su Maxi Olivera a pochi metri da Tatarusanu.
Fiorentina aggressiva anche alla ripresa del gioco, il pressing e altissimo e Kalinic lanciato in area non trova il tempo giusto per battere Buffon. Il raddoppio volteggia a qualche metro di distanza, Badelj da lontano prova un destro sul quale Chiesa non interviene, ma inganna Buffon: Fiorentina sopra di due gol, Franchi in estasi, ma la Juve riemerge dalla semicatalessi dopo 4 minuti con Higuain, che sfrutta un rimpallo in area e fa secco Tatarusanu. Partita riaperta, Allegri fa entrare Pjaca per Sturaro e la Juve cambia modulo e atteggiamento cercando di sottrarsi al pressing. Di sicuro recupera qualche metro. Sousa fa entrare Cristoforo per Bernardeschi, Allegri risponde con Rincon per Marchisio e Mandzukic per Barzagli innescando tutto il potenziale offensivo. Subito un’occasione per Higuain (bravo Tatarsuanu a respingere un colpo di testa, poi mischia senza sfondo) e nel finale Dybala si divora una clamorosa occasione per pareggiare (sinistro alto da pochi metri). Ilicic in contropiede lo imita nel recupero, ma la Fiorentina festeggia lo stesso.

Di
Redazione LaViola.it