
Torneranno a braccetto in campo, Gonzalo Rodriguez e Borja Valero. Due leader storici, due trascinatori appannati da un triste 2016. Ma comunque pedine fondamentali, per una Fiorentina che inizierà il 2017 in campionato contro la Juventus. Una vigilia particolare, tra la vittoria in extremis sul Chievo in coppa Italia e quell’aria di lento disamoramento, specie in tempo di mercato.
Parola al campo, dunque, dove con la Juve rientrerà l’asse centrale di Paulo Sousa. Gonzalo e Borja Valero, ma anche Ilicic e probabilmente Astori. Tutti dal primo minuto, dopo infortuni e squalifiche varie.
Gonzalo Rodriguez ha saltato le ultime due gare del 2016 contro Lazio e Napoli per attacco influenzale, così come quella contro il Chievo per la squalifica in coppa Italia. Borja Valero ha invece saltato, oltre a Lazio e Napoli, anche le partite contro Sassuolo e Genoa, accusando il colpo ricevuto nel finale contro il Qarabag. Lo spagnolo è entrato nei minuti finali contro il Chievo, giusto per godersi il gol vittoria di Bernardeschi.
Torneranno in campo insieme, in campionato, domenica contro la Juve. Gonzalo e Borja, due dei protagonisti del 2013, quando ad ottobre la Fiorentina si impose nel celebre 4-2 con tripletta di Rossi. Unica vittoria contro i bianconeri, quella, per Borja, che poi negli altri incroci ha ottenuto 3 pareggi e ben 6 sconfitte (ha saltato tre sfide con la Juve in questi cinque anni in viola). Gonzalo, invece, le ha giocate tutte contro la Juve, fin dal suo arrivo nel 2012: un bilancio di 2 vittorie (compresa quella in coppa Italia), 3 pareggi e 8 sconfitte.
Una partita per provare a regalare una gioia ai tifosi, per ricominciare al meglio il 2017 in campionato e per entrare sempre più nella storia viola. Parabola discendente per entrambi, a fine 2016, ma i due veterani di Sousa sono alle porte delle 200 presenze in maglia viola. Sono 190 al momento per Borja Valero, 188 per Gonzalo Rodriguez. Con l’obiettivo, concreto, di abbattere il muro delle 200 partite in viola prima di fine stagione. Traguardo non da poco, visto che vuol dire entrare tra i primi 40 della storia della Fiorentina.
Superare i vari Pioli, Caso, Robbiati, Desolati, Chiarugi, e poi puntare alle 210 di Di Livio e Carobbi, magari – in caso di permanenza il prossimo anno – le 218 di Frey, le 219 di Donadel, le 221 di Gamberini. Ma adesso testa alla Juve. Per entrare, sempre più, nella storia.

Di
Marco Pecorini