
L’intrigo Kalinic aleggia sempre, quotidianamente, sull’ambiente viola. Inevitabile che il futuro del croato tenga in scacco un po’ tutti i progetti presenti e futuri di allenatore e società. Nel frattempo, però, c’è alle porte una gara spartiacque per la stagione viola. Anzi due. Chievo e Juve, Coppa Italia e prima gara del girone di ritorno in campionato. Contro Lei, la rivale di sempre. Mai una partita come le altre, lo sanno tutti. E allora campo e mercato si intrecciano, specie se come fulcro di tutto c’è il giocatore più importante per gli schemi di Sousa.
Impossibile lavorare senza far finta di niente, lo hanno confessato in altri momenti anche i diretti interessati. E non potrebbe essere altrimenti. Il mercato condiziona, specie se si parla di cifre astronomiche e di scelte di vita da prendere. Domani, però, si torna in campo. E per un attimo le dinamiche di mercato lasciano spazio ad argomenti pallonari. Che formazione mettere, contro il Chievo? L’interrogativo è legittimo, e nasce da più considerazioni. La prima: la Coppa Italia è, davvero, obiettivo concreto per questa Fiorentina. Ma dovrà esserlo anche nei fatti, non solo a parole. In campionato la via per l’Europa si fa sempre più tortuosa, fare un bel cammino in Coppa Italia potrebbe regalare soddisfazioni inaspettate. Per questo, potrebbero (e dovrebbero) giocare molti big domani pomeriggio al Franchi. Anche perché, la Fiorentina non gioca da ben tre settimane, ovvero dal lontano 22 dicembre contro il Napoli. E domenica arriva la Juve, difficile pensare che tanti titolari possano arrivare all’impegno con i bianconeri senza una gara ‘di rodaggio’.
Chi ha giocato a calcio, specie ad alti livelli, sa infatti bene quanto possa essere difficoltoso ed anche un’incognita (a livello fisico e mentale) tornare in campo dopo un così lungo stop, soprattutto dopo le vacanze natalizie; quindi fare due gare ravvicinate, per i titolari, potrebbe essere un beneficio più che un peso. Anche perché, dopo la Juve la Fiorentina avrà poi una settimana intera per preparare la successiva sfida di campionato (ancora) contro il Chievo. Niente tour de force in vista, insomma. E, a differenza della consuetudine del calcio italiano, i viola potrebbero dunque presentarsi contro il Chievo con la formazione quasi al completo.
A differenza… dello stesso Chievo, che dopo la batosta casalinga contro l’Atalanta, e in vista della sfida di sabato contro l’Inter, potrebbe mettere in campo diversi giocatori che hanno avuto poco spazio in stagione. Anche se poi, alla fine, la differenza potrebbero farle ancora una volta le motivazioni. Squadra ferita, il Chievo, con i viola che ancora devono ‘saggiare’ il campo in questo 2017. Con la voglia, poi, di riscattare la figuraccia di un anno fa, quando la Fiorentina di Sousa fu eliminata dalla Coppa in casa contro il Carpi. Allora, era il 16 dicembre, in campo c’erano i vari Astori, Gonzalo, Badelj, Vecino, Bernardeschi e Kalinic, ma l’atteggiamento comune lasciò (molto) a desiderare. Vedremo che formazione sceglierà stavolta Sousa, mentre c’è attesa anche per le parole pre-partita dello stesso portoghese. Da capire l’umore e le reazioni per una situazione delicata, con la prospettiva di poter perdere a breve un punto cardine della squadra viola.
Nikola Kalinic e Paulo Sousa, un cammino in sinergia dall’arrivo a Firenze. Lo stesso portoghese spinse Pradè a portare l’ex centravanti del Dnipro a Firenze, con il croato subito titolare inamovibile e pedina fondamentale per il tecnico. Un futuro che pare ancora comune, ovvero quello di lasciare (adesso o in estate) Firenze. Nel frattempo, c’è l’attualità ed il campo. C’è una gara, contro il Chievo, da non sbagliare. Kalinic o non Kalinic: che sceglierà Sousa? Difficile fare a meno del croato… salvo clamorose novità di mercato. Con Corvino che resta vigile e le ombre cinesi che si avvicinano ogni giorno di più.

Di
Marco Pecorini