
Alcune critiche e tanta apatia da parte dei tifosi in questo 2016 viola. Tuttavia, ci sono diversi giocatori che si sono particolarmente distinti in quest’anno solare, dimostrando di essere all’altezza di vestire la maglia della Fiorentina. Sta a voi lettori di LaViola.it scegliere chi tra di loro meriti di essere nominato giocatore dell’anno. Ecco le nostre proposte:
DAVIDE ASTORI – Da quando è arrivato sulle rive dell’Arno l’ex Cagliari e Roma è decisamente rinato: il suo 2016 è stato un capolavoro di costanza, caratteristica fondamentale per un difensore. Tanti alti e pochi bassi per il bergamasco, nonostante Paulo Sousa sia stato costretto ad utilizzarlo quasi in ogni partita disputata, complice la coperta corta in difesa prima ed i problemi fisici di Gonzalo Rodriguez poi. In questo 2016 Davide ha via via acquisito la leadership della difesa, compresa la preziosissima capacità di saper impostare da dietro. Inoltre si è tolto la soddisfazione del primo gol in maglia viola, il 26 ottobre contro il Crotone; rete tra l’altro decisiva per agguantare il pareggio in una sfida che si faceva molto delicata.
KHOUMA BABACAR – Se Astori è stato sinonimo di costanza, per “Baba” è valso l’esatto contrario. Il senegalese in questo 2016 ha confermato le sua difficoltà a trovare continuità di rendimento; non aiutato, c’è da dire, dallo scarso minutaggio concessogli. Il ragazzo ha passato un inizio 2016 difficile, con un solo gol all’attivo nei primi quattro mesi dell’anno; dopodiché si è infortunato agli adduttori, concludendo così la sua stagione in anticipo. Dopo un’estate passata da sicuro partente, Babacar è sorprendentemente rimasto Firenze ed è riuscito a conquistarsi la fiducia di Sousa, che gli ha concesso più minuti in campo. Il risultato sono stati sette gol in 13 presenze, con il notevole pregio di essere spesso decisivo nei minuti finali del match, come a febbraio contro l’Inter o qualche settimana fa con il Palermo.
MILAN BADELJ – Sono tante le polemiche che hanno accompagnato il 2016 di Milan Badelj con la Fiorentina. Polemiche spesso accese dal procuratore del croato, Dejan Joksimovic, che non ha fatto altro che ripetere fino alla nausea la volontà di non rinnovare il contratto con la Fiorentina. Nonostante le antipatie che si è conquistato, però, Milan Badelj rimane uno dei giocatori più determinanti per far funzionare il gioco della Fiorentina. Il suo 2016 non è stato sempre costante: un infortunio a gennaio lo ha tenuto fuori per un mese. Quando è rientrato, ci ha messo un po’ a ritrovare la condizione fisica migliore, nel frattempo però la Fiorentina salutava i sogni di gloria di inizio stagione. Dopo un’estate piena di voci che lo vedevano lontano da Firenze, il Badelj di settembre è sembrato lontano parente del centrocampista ammirato nei mesi precedenti, probabilmente in ritardo di condizione visti gli impegni europei con la Croazia. La crescita di condizione di Milan è coincisa con la ripresa della Fiorentina, e non è un caso. In questa prima parte del 2017 sarà ancora lui a dettare i tempi della manovra viola, poi si vedrà.
FEDERICO BERNARDESCHI – Berna può essere uno dei più soddisfatti dell’anno solare che ha appena vissuto: la sua crescita fisica, tecnica e mentale è evidente a chiunque guardi qualche partita della Fiorentina. Il giovane di Carrara ha passato la prima parte del 2016 a correre su e giù per la fascia destra, imparando così una posizione a lui sconosciuta fino a quel momento, che gli ha concesso di migliorare in fase difensiva. Anch’egli in ritardo di condizione per gli impegni con la Nazionale, ha ricevuto tante, troppe critiche per le prime opache prestazioni del campionato 2016-2017. Federico però non si è abbattuto e, complice anche la decisione di Sousa di spostarlo più vicino alla porta e di cambiargli fascia di competenza, si è ripreso l’affetto di Firenze a suon di giocate da urlo e grandi gol. Le cifre parlano di 12 gol e 4 assist vincenti nell’anno solare, 10 reti segnate negli ultimi tre mesi. Niente male per un ragazzo di 22 anni.
BORJA VALERO – Siamo chiari: il 2016 non è il migliore anno sportivo di Borja Valero da quando è arrivato a Firenze. Gli standard a cui ci aveva abituato lo spagnolo erano altissimi, fatti di una continuità di rendimento impressionante. Nel 2016 invece Borja ha “sbandato” un po’ più del solito, alternando ad ottime prestazioni momenti di evidente difficoltà. In realtà la prima parte del 2016 è stata tutto sommato positiva per l’ex Villarreal. Diverso il discorso quando si parla dell’inizio dell’attuale stagione: nei mesi di settembre e ottobre Borja Valero ha faticato nella posizione di trequartista, sbagliando troppo per il tipo di giocatore che è. Quando Sousa ha deciso di arretrarlo in posizione di mediano, invece, le cose sono nettamente migliorate. L’idea è che, nonostante non abbia giocato ai suoi massimi livello, complessivamente Borja Valero resta comunque uno dei migliori giocatori della Fiorentina in questo 2016.
FEDERICO CHIESA – Forse la sorpresa più bella di questo 2016. Quando Sousa cominciava ad elogiarlo durante il ritiro estivo a Moena, in molti speravano che il ragazzo potesse affacciarsi alla prima squadra già durante questa stagione. Invece le cose sono andate ben oltre le più rosee aspettative: il figlio d’arte non è solo un talento in prospettiva, è una meravigliosa realtà. Dopo l’esordio allo Juventus Stadium (esame superato) Sousa, con la prudenza necessaria, lo ha utilizzato in modo via via più costante, arrivando a consegnargli la maglia da titolare in una partita complicatissima come quella contro il Napoli. Ovviamente, Federico è uscito alla grande anche da quest’ultima prova di maturità. Dopo un 2016 pieno di sorprendenti soddisfazioni, per lui il 2017 potrebbe essere l’anno della definitiva esplosione.
JOSIP ILICIC – Lo sloveno ha vissuto la sua miglior stagione in carriera, guidando la Fiorentina 15/16 grazie alla sua enorme qualità. Anche lui è caduto nel “pantano” della prima parte del 2016 viola; nonostante ciò spesso nel periodo più buio della Fiorentina è stato uno dei pochi a cercare di vincere le partite con le sue invenzioni. Tuttavia da settembre in avanti siamo tornati a vedere il vecchio Ilicic, quello che in una partita sembra un fenomeno e in quella successiva tocca sì e no tre palloni. È davvero un peccato, perché quando si accende la Fiorentina ne risente immediatamente, diventando più brillante ed imprevedibile nello sviluppo della manovra. Attenzione però: nonostante l’incostanza di rendimento stiamo parlando del giocatore con maggior qualità della rosa, quello a cui più frequentemente toccano le giocate difficili per sbloccare un risultato.
NIKOLA KALINIC – Il croato è stato uno di coloro che ha risentito in maniera più consistente della crisi viola nel girone di ritorno della scorsa stagione. Due soli gol da gennaio a maggio, complice anche la difficoltà dei compagni a fargli arrivare palloni giocabili in area di rigore. L’inizio della nuova stagione, salvo il gol alla prima giornata contro la Juventus, è proseguito sulla falsariga realizzativa del precedente finale di campionato. Ad un certo punto però Kalinic ha ricominciato a segnare, tanto da arrivare ad un complessivo bottino di 14 gol nel 2016 con la maglia della Fiorentina. Niente male gli ultimi due mesi del croato: prima del 20 ottobre in tutto il 2016 Nikola aveva messo a segno 4 gol. Oltre alla fase realizzativa, ci sono cose che i numeri non dicono: tutto il lavoro che Kalinic fa per la squadra non si calcola con le statistiche ma è fondamentale, soprattutto per il tipo di gioco che vuole dalle punte Paulo Sousa. Anche nei momenti più difficili, il croato in campo ha sempre corso tantissimo; pressando, facendo sponde ed effettuando movimenti senza palla per tutto l’arco dei novanta minuti. Senza di lui l’attacco della Fiorentina perde molto più che un segno sul tabellino dei marcatori.
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Di
Marco Zanini