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I 90 giorni in cui Italiano ha ribaltato il mondo (viola). +8 nelle stesse partite rispetto all’anno scorso, entusiasmo ritrovato e parco calciatori rivalutato

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I 90 giorni in cui Vincenzo Italiano ha ribaltato il mondo (Fiorentina). + 8 nelle stesse partite rispetto all’anno scorso, entusiasmo ritrovato e parco calciatori rivalutato

90 giorni esatti sono trascorsi dall’ufficialità dell’ingaggio da parte della Fiorentina di Vincenzo Italiano. E alzi la mano chi pensava che a questo punto della stagione, a maggior ragione dopo il sorteggio dei calendari di Serie A, la sua Fiorentina sarebbe stata una delle rivelazioni del campionato, sia per gioco che per risultati. Dalla conferenza di presentazione, invece, ne sono passati 75 di giorni, quando il neo tecnico viola si presentò ai microfoni lasciando intendere di voler prima di tutto valutare i calciatori già a disposizione in rosa piuttosto che aprire ad una auspicata rivoluzione dal mercato, confermando i rumors che filtravano dalla società viola di un piano di rivalutazione del parco calciatori.

MONDO (VIOLA) RIBALTATO. In 90 giorni Vincenzo Italiano non solo ha rivalutato (a livello tecnico e patrimoniale) una schiera di calciatori che l’anno precedente (e non soltanto) parevano aver dimenticato come si gioca al calcio, ma li ha trasformati in squadra. Da Duncan, finito addirittura in prestito senza vedere quasi mai il campo, ad Amrabat, passando per Saponara, Pulgar, Benassi, Callejon, Biraghi, Igor e via discorrendo. Non solo a livello singolo, ma anche collettivo, appunto. Perché quella ‘ricerca di una chiara identità’ che era stata subito espressa come obiettivo principale, è ad oggi già realtà. La Fiorentina gioca, a tratti anche molto bene, è più che mai unita e con chiunque gioca, adesso, parte per provare a vincere piuttosto che far le barricate e sperare di strappare un punto. Il tutto, come detto, con praticamente la stessa rosa dell’anno scorso, fatta eccezione per l’innesto di Nico Gonzalez, Odriozola e Torreira, che non sono certo gli ultimi arrivati, ma che presi singolarmente non sono certo fenomeni assoluti.

STESSE GARE. Rispetto alle stesse partite affrontate dalla Fiorentina l’anno scorso, al netto di momenti di stagione e valori in qualche caso differenti degli avversari, la squadra di Italiano viaggia già con 8 punti di vantaggio. Con Atalanta e Udinese in trasferta, infatti, la Fiorentina era uscita sconfitta nel passato campionato, mentre aveva pareggiato col Genoa e ottenuto gli stessi risultati di quest’anno contro Torino, Roma e Inter. La classifica parla, per quanto alla sesta giornata di campionato su trentotto, di una squadra che può ritagliarsi un ruolo da protagonista in Serie A. La vittoria di Udine, inoltre, ha fatto capire che questa rosa ha anche carattere, sa soffrire ed ha fame. Dove potrà arrivare? Impossibile dirlo. Come era ai limiti dell’inimmaginabile, anche per i più ottimisti, pensare che la Fiorentina di Italiano potesse essere così in alto in classifica a questo punto della stagione. Nella sua testa, invece, Italiano aveva ben chiaro che questa rosa avesse valori rimasti inespressi, con delle criticità ma anche con tanti punti di forza che erano rimasti nascosti, che Italiano ha saputo tirar fuori, sia lavorando sulla testa dei propri giocatori che su un gioco diametralmente stravolto. Il tutto in 90 giorni, che lasciano in dote la sensazione che nei prossimi 90, ovvero da qui a Natale, il popolo viola possa togliersi ancora più di qualche soddisfazione.

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