Belotti ha ritrovato il gol in maglia viola dopo un digiuno che sembrava infinito. E’ però solo la seconda rete messa a segno da quando è a Firenze
Non segnava da ottantun giorni Andrea Belotti. Quasi tre mesi, dall’11 febbraio 2024, contro il Frosinone, giorno del suo primo e unico gol fino a ieri sera in maglia viola. Per questo il ruggito prodotto al minuto trentasette dai ventisettemila del Franchi è stato di quelli che non si scordano facilmente. Così come quello al 91′. Sono alla mezz’ora e in chiusura del match i due picchi emotivi in una sfida finalmente decisa dai centravanti. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.
GALLO DECISIVO
Lo chiedevano i tifosi, ma anche i compagni e lo stesso Vincenzo Italiano. Doveva essere la sua notte. E così è stato: perché oltre alla consueta prova di completa abnegazione, con sportellate a destra e a manca e cinque falli subiti, il Gallo ci ha piazzato anche la zampata. Lo ha fatto a circa dieci minuti dalla fine del primo tempo, dopo aver uncinato un pallone sporco nel cuore dell’area dopo un tentativo strozzato di Nico Gonzalez; un pallone sporco su cui, per un attimo, il trentenne di Calcinate è tornato la macchina da gol ammirata a Torino.
E allora controllo, protezione della sfera degna di un pivot sotto canestro, girata mancina fulminea e cresta alta nella notte bagnata di Firenze. Finalmente, un graffio da vero centravanti per un calciatore che nella nuova esperienza fiorentina stava viaggiando a una media-gol da terzino (prima di ieri, una sola rete in diciassette partite). Il mancino in girata di Belotti rompe un digiuno di oltre un mese per la Fiorentina.
L’ultima rete di una prima punta viola risaliva al 7 marzo, all’andata degli ottavi di Conference quando, contro il Maccabi Haifa, segnarono sia Nzola che Beltran. Che nelle settimane successive, insieme a Belotti, erano rimasti a secco. C’è un doppio sorriso per Italiano nell’infinita partita di ieri sera: perché dopo il ritorno al gol di Belotti, è arrivato un altro colpo fuori dal copione a regalare una gioia immensa al popolo viola.
L’UOMO DELLA PROVVIDENZA
È la notte dove tutto può accadere al Franchi. E così succede che un centravanti fuori da tutto fino a una manciata di giorni fa, un calciatore bollato già da mesi come investimento fallimentare e con un piede e mezzo fuori dal progetto della Fiorentina che verrà, diventi in un’istante l’uomo capace di far impazzire i ventisettemila di Campo di Marte.
L’uomo della provvidenza alla fine non è Andrea Belotti ma M’bala Nzola da Buco-Zau, da reietto a re nella pazza notte di Conference. Che era iniziata come previsto: il numero diciotto è in panchina, sbuffa inquadrato dalle telecamere. È già una mezza notizia per lui essere lì, dopo cinque esclusioni consecutive. Invece Italiano rischia il jolly, toglie Belotti e tra i mugugni del Franchi inserisce il redivivo attaccante angolano.
Il resto è un film hollywoodiano: pieno recupero, pallone in area del Bruges che arriva a Nzola, primo tentativo murato, ma il destino gli regala un’altra occasione, lui la firma col piattone per il sesto gol in maglia viola, per distacco il più importante. Pandemonio a Firenze e uno dei primi sorrisi per M’bala, sommerso dai compagni sotto la Fiesole. La Fiorentina esulta per il risultato e non solo: sono tornati i centravanti.
Di
Redazione LaViola.it