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62 palle toccate e 5 tiri nelle ultime 4 gare. La solitudine di Cutrone in un attacco che non crea
Dopo l’ottimo impatto con Atalanta in Coppa e Napoli, Cutrone nelle ultime 4 gare non ha quasi mai toccato palla. Colpa dei singoli? O della manovra offensiva?
Mentre si avvicina il rientro di Franck Ribery, la Fiorentina fa i conti con un attacco che non segna. O meglio che non crea. Perché se contro l’Atalanta Federico Chiesa l’aveva anche buttata dentro, lo ha fatto solamente grazie ad una giocata individuale tirata fuori dal cilindro.
ATTACCO CHE NON CREA. Il tutto nonostante Daniele Pradé abbia fatto di tutto per dare a Iachini la punta che serviva cercando e chiudendo subito, a differenza delle altre operazioni della sessione invernale in cui si è preferito usare la tattica dell’attesa, per portare a Firenze Patrick Cutrone. La falla del centravanti era stata da subito considerata la priorità sulla quale intervenire. E così è stato. Ma se il problema non fosse negli interpreti bensì nella manovra? Perché se è vero che tutte le punte a disposizione di Iachini avevano avuto problemi fisici prima della partita contro i nerazzurri di Gasperini e che l’Atalanta è al momento di un altro livello, è altrettanto vero che così come contro Juve, Inter in Coppa e Genoa, anche sabato scorso là davanti di palle giocabili ne sono arrivate col contagocce.
LA SOLITUDINE DI CUTRONE. E non può essere un caso se lo stesso Cutrone, dopo il gol all’Atalanta in Coppa Italia e la buona prova al San Paolo con tanto di rete annullata, non ha quasi più toccato il pallone.
Cutrone nelle ultime quattro partite:
Fiorentina-Atalanta, titolare, 15 palloni toccati, con 1 tiro respinto in 45’;
Juventus-Fiorentina, titolare, 21 palloni toccati, con 1 tiro respinto in 73’;
Inter-Fiorentina, subentrato, 9 palloni toccati con 0 tiri in 34’;
Fiorentina-Genoa, titolare, 17 palloni toccati con 2 tiri respinti in 59’;
62 palloni toccati soltanto in 4 gare (211 minuti), in cui la Fiorentina ha segnato 2 gol in tutto. Uno di testa a San Siro con Caceres, e uno con la bordata casuale di Chiesa da fuori area. Anche perché le caratteristiche di Cutrone non sono certe quelle del centravanti boa, che tiene su il pallone facendo a sportellate, o fa salire la squadra. Cutrone si sa, è un finalizzatore. E se non arrivano palloni può far ben poco. MA non è andata meglio neppure a Dusan Vlahovic, che nelle stesse gare, pur avendo giocato 196’, ha toccato solamente 83 palloni e tirato solamente 5 volte.
Vlahovic nelle ultime quattro partite:
Fiorentina-Atalanta, subentrato, 16 palloni toccati, con 1 tiro respinto e 1 nello specchio in 45’;
Juventus-Fiorentina, subentrato, 11 palloni toccati, con 0 tiri in 30’;
Inter-Fiorentina, titolare, 37 palloni toccati con 2 tiri in 90’;
Fiorentina-Genoa, subentrato, 19 palloni toccati con 1 tiro respinto in 31’;
Solo nella gara di sabato a Firenze, giusto per fare un esempio, Josip Ilicic ha toccato 90 palloni, Papu Gomez 75.
MANOVRA. Così come è vero che Iachini ha lavorato tanto, e bene, sulla fase difensiva, è altrettanto vero che là davanti dovrà per forza di cose cambiare qualcosa. Non aver avuto il miglior Castrovilli, o non averlo avuto per niente in due circostanze, non ha agevolato il compito di creazione di gioco. In un reparto, quello mediano, in cui è emersa più di qualche lacuna. Per risalire in classifica, insomma, servirà che i singoli ma anche la manovra offensiva tutta, cambi decisamente marcia.