
Al via gli ultimi venti giorni di questo 2016. In questo ultimo scorcio di anno la Fiorentina è chiamata a raccogliere quanti più punti possibili, cercando di migliorare la classifica, tentando magari anche di riportarsi a ridosso delle squadre più in alto. Senza dimenticare che c’è ancora una qualificazione in Europa League da conquistare matematicamente. Meglio come prima nel girone. Non succedesse, sarebbe un mezzo flop vista anche la caratura tecnica degli avversari. Domani contro il Palermo (fischio d’inizio alle 20.45), i viola sono chiamati a fare risultato. I tre punti sono obbligatori contro i rosanero, reduci da un periodo pessimo sotto l’aspetto dei risultati ma freschi, anche, del cambio in panchina con l’arrivo di Eugenio Corini.
Dopo la battuta d’arresto contro l’Inter, la squadra di Paulo Sousa è chiamata al riscatto e a vincere in casa. Dove la vittoria manca dal 18 settembre. Da quel momento solo pareggi tra le mura amiche. Un’inversione di rotta è auspica e più che auspicabile. In difesa Nenad Tomovic prenderà il posto dello squalificato Gonzalo Rodriguez. A centrocampo ci si aspetta il rientro di Matias Vecino. Il centrocampista uruguagio era un pilastro dell’undici titolare di Sousa ma con l’arretramento di Borja Valero ha perso la maglia di titolare inamovibile. Quella di domani ci pare la partita giusta per rivederlo dal 1’. Tra i giocatori più discussi c’è Cristian Tello. Lo spagnolo stenta ad essere decisivo e, soprattutto, continuo.
Al suo posto potrebbe anche giocare Federico Chiesa. Il giovane prodotto delle giovanili viola si sta conquistando la fiducia di tecnico e compagni. Il giovane esterno si sta adattando alla Serie A, sta capendo i cambiamenti (abissali) che ci sono con la Primavera. Il figlio d’arte però è uno vispo, non ha paura degli scontri con gli avversari e, con la leggerezza della gioventù, tenta anche la giocata. Alla Fiorentina, dopo l’esplosione di Bernardeschi avvenuta lo scorso anno, c’è bisogno di un altro giovane che possa formare una base solida su cui costruire la Fiorentina del futuro. Però adesso il presente si chiama Palermo. Poi arriveranno tutte le altre gare. In attesa, poi, del mercato di gennaio dove qualcuno partirà per andare a giocare mentre altri arriveranno, ma a quello ci sta pensando il direttore Pantaleo Corvino. Ora è il campo che deve parlare.

Di
Lorenzo Matteucci