Fiorentina, manca l’apporto dei giocatori di fascia

Un anno fa, di questo periodo, la Fiorentina volava. Sempre più in alto in classifica. L’arma in più arrivava dalle fasce. Dalle cosiddette ali che assicuravano copertura ma, soprattutto, una spinta costante in avanti. Gli interpreti migliori sono stati Federico Bernardeschi a destra e Marcos Alonso a sinistra. Se per lo spagnolo il presente è a Londra alla corte di Antonio Conte, per il talento italiano adesso i suoi compiti sono diversi. Più libero di spaziare sul fronte di attacco, da destra a sinistra senza dare punti di riferimento. Esentato da rigidi obblighi difensivi. Ciò lo ha portato ad essere maggiormente incisivo in fase realizzativa, portando benefici anche alla squadra. Su questo non c’è dubbio.

Il problema nasce con i calciatori che hanno preso il posto dei due sopracitati. Milic e Tello. Il croato non ci pare insuperabile a livello difensivo e in avanti il suo apporto è poco o nullo. Dall’altro lato c’è lo spagnolo che in estate ha voluto fortemente la Fiorentina, così come la stessa società viola lo ha inseguito e aspettato. Purtroppo, fino a questo momento, nonostante la fiducia illimitata riposta da Paulo Sousa nel numero 16 viola, la sua impronta è praticamente nulla. Diventa quasi difficile comprendere il perché il tecnico si affidi in maniera così continua a Tello. Benché sullo sfondo ci sia sempre la questione relativa agli accordi tra Fiorentina e Barcellona.

Servirebbero delle alternative, che però al momento non ci sono. L’unico, tra i più giovani, che potrebbe essere considerato giocatore all’altezza pare Federico Chiesa. Mentre sia Joshua Perez (esordio a Milano contro l’Inter) sia Hernan Toledo (fermo ai box per infortunio) paiono ancora lontani dal poter essere impiegati nel campionato di serie A. Torneo nel quale la tattica la fa da padrona. Quello che è indubbio è che Sousa deve riuscire a trovare delle varianti, per fare in modo che la squadra e i giocatori ne traggano giovamento.