Gonzalez e Sottil, la Fiorentina spende quasi 30 milioni per due esterni offensivi senza avere ancora il tecnico. Strategia operativa viola fa inversione
La strategia operativa della Fiorentina fa un’inversione totale. Dalla sinergia con Gattuso, con acquisti mirati e in funzione delle indicazioni del tecnico e del suo entourage, il club viola si è mosso tirando fuori 30 milioni di euro tra l’innesto di Nico Gonzalez e il contro-riscatto di Riccardo Sottil, due esterni offensivi, ancor prima di avere ufficialmente un nuovo allenatore.
GIUSTO O NO? Metodologia giusta o no, sarà il tempo a dirlo. A livello di principio non fa una piega. E’ la Fiorentina che deve decidere come spendere i propri soldi, a quali condizioni e su che elementi, anche perché poi restano a libro paga del club. Sono tanti gli esempi di società che si sono messe nelle mani di ‘indicazioni’ di tecnici, magari saltati dopo poche settimane, e che a distanza di anni pagano ancora ingaggi salati senza riuscire a rientrare degli investimenti fatti. Dal Milan dell’era Mirabelli-Fassone all’Inter, così come la Roma con Monchi. Aver allestito una rosa senza considerare a pieno le valutazioni tattiche di Iachini un anno fa, tuttavia, non ha pagato. Dalla sua la Fiorentina ha il vantaggio di dover ancora contrattualizzare il nuovo allenatore. L’indicazione di base è chiara: 4-2-3-1 o 4-3-3, si va avanti con questa idea di lavoro. Sarà il tecnico a doversi adattare alla rosa a disposizione, e non viceversa. Chiaro, però, che non sarà preso un allenatore che giochi col trequartista, o col 3-5-2, visto che Sottil e Gonzalez a fare tutta la fascia sarebbero sprecati.
RINFORZI. Non cambia, dunque, l’idea di Commisso: quattro rinforzi importanti che permettano alla Fiorentina di risalire più posizioni possibili nelle gerarchie del nostro campionato. Gli identikit non cambiano: due esterni offensivi, un centrocampista forte e un centrale titolare. Un tassello di questi è già stato preso, con l’innesto più oneroso non solo dell’era Commisso, ma del post fallimento della Fiorentina. Adesso mancano gli altri. Ci saranno cessioni? Le posizioni di Milenkovic e Ribery sono cambiate dopo l’addio di Gattuso, in due direzioni opposte. Tutto è in divenire, ma la permanenza del francese è più vicina, al contrario del difensore serbo. Vlahovic rimarrà comunque, anche senza rinnovo. La volontà della Fiorentina è chiara, per quanto resti la forte volontà da parte del club viola di accontentare il classe 2000 su un ritocco notevole dell’ingaggio fino a livelli top.
ITALIANO E GLI ALTRI. Cosa sia ‘davvero’ accaduto tra Gattuso, Mendes e la Fiorentina non si saprà ufficialmente (forse) mai. Il patto di riservatezza firmato tra le parti lascia intendere che non vi saranno dichiarazioni ufficiali in merito. Restano le ipotesi e le indiscrezioni, così come la figuraccia fatta da ambo le parti in causa. Ha fatto bene, anche qui a livello di principio, la Fiorentina a non piegarsi ai ‘ricatti’ di Mendes, ma allo stesso tempo avrebbe dovuto saperlo prima in che mondo si stava infilando. Così, invece, nel domino delle panchine di questa estate, la Fiorentina è passata da essere tra le prime ad aver fatto la propria scelta alle ultime. Vincenzo Italiano è il nome che nel ventaglio dei papabili ha il maggior gradimento, sia in società che nella tifoseria. Profilo giovane, ambizioso, con un’idea di calcio ben precisa, con cui sarebbe possibile aprire un ciclo. Il weekend, in tal senso, dovrebbe servire a sciogliere le ultime riserve. Poi sarà il tempo di tutto il resto, da Lirola a Ribery. Il percorso per la risalita non s’è fermato, almeno nelle idee.
Di
Gianluca Bigiotti