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Il 3-5-2 scricchiola per le posizioni di Callejon e Amrabat, ma cambiare e migliorarsi non è così scontato

Amrabat regista, Callejon esterno tutta fascia. Iachini proverà a farli fuzionare, altrimenti occorrerà cambiare modulo. Ma non è detto che sarà una passeggiata

La sosta per le nazionali sta per volgere al termine e Iachini non può che sorridere. Finalmente potrà tornare ad allenare la rosa della Fiorentina al completo, dopo che in questi ultimi giorni avrà certamente riflettuto sui cambiamenti che le ultime mosse di mercato potrebbero imporre al proprio sistema di gioco.

SITUAZIONE CALLEJON. In questi giorni si dibatte continuamente sulla possibilità o meno per Callejon di fare l’esterno a tutta fascia di un 3-5-2, ruolo occupato da Chiesa nelle prime tre giornate. L’ex Napoli ha giocato pressoché in tutti i ruoli da esterno alto della fascia destra (nel 4-3-3, nel 4-2-3-1 e anche nel 4-4-2), ma non ha mai giocato in un modulo che non prevedesse un terzino alle sue spalle. Ovvio che i dubbi permangano, anche in virtù della carta d’identità. Tuttavia, lo spagnolo è sempre stato considerato un equilibratore tattico votato al ripiegamento oltre che alla fase di spinta. Dunque Iachini proverà giustamente ad adattarlo in un ruolo faticoso, ma da non precludergli a prescindere. Con lo Spezia difficilmente vedremo subito Callejon partire titolare, visto che ha bisogno di tempo per ritrovare la condizione fisica ottimale. Ecco che in casa dei liguri vedremo quasi certamente la riproposizione del 3-5-2 con Lirola per la prima volta in stagione titolare della fascia destra.

NODO AMRABAT. Con il rientro di Pulgar è ragionevole aspettarsi qualcosa di diverso anche a centrocampo. Se non contro lo Spezia nelle settimane successive. Questo perché l’altro problema di adattamento nell’attuale sistema di gioco è quello di Amrabat nella posizione di regista. Per come lo abbiamo visto in Italia, il marocchino si trova a suo agio in una mediana a due. Ma le sue caratteristiche farebbero ipotizzare che in un centrocampo a 3 come quello della Fiorentina l’ex Hellas si trovi meglio da mezzala. Tuttavia, non per forza bisogna arrendersi al primo esperimento fallito. Amrabat non sarà mai un regista puro, ma affiancato da mezzali di qualità come Bonaventura e Castrovilli può costruirsi una stagione importante da mediano di contenimento, sebbene verrebbe in parte sacrificato il suo enorme dinamismo.

CAMBIARE È COSÌ FACILE? Chiaro che se le due situazioni non verranno risolte, Iachini dovrà cambiare posizione ad Amrabat oppure cambiare modulo. Questo perché il materiale a disposizione resta comunque buono e va sfruttato al meglio. Non è tuttavia scontato che cambiare qualcosa significhi necessariamente trovare l’incastro perfetto. Facciamo qualche esempio. Se i viola passassero a un centrocampo a 2, ne gioverebbero Duncan e Pulgar, a scapito di Castrovilli e Bonaventura. Ottimi interpreti del ruolo di mezzala, sarebbero da rivedere sia come mediani bassi che come eventuali trequartisti (l’ex Milan lo sa fare e lo ha fatto tante volte, ma a causa dei tanti infortuni ha perso un po’ di esplosività rispetto a quando occupava qualsiasi posizione di centrocampo e fascia).

Se si passasse a un 4-3-3, a beneficiarne sarebbe Callejon, ma l’incognita sarebbe data da Ribery. Il francese tornerebbe nel suo ruolo ideale, ma a 37 anni non può garantire copertura sul terzino avversario. Iachini dovrebbe dunque trovare una soluzione tattica per ‘nascondere’ Ribery in fase di non possesso. Inoltre, la difesa a 3 sembra calzare alla perfezione con gli attuali interpreti della Fiorentina. Spostarsi a quattro rappresenta comunque un rischio, accettabile ma non da trascurare, perché si andrebbero a cambiare tutti gli equilibri della squadra a campionato iniziato. Questi sono giusto un paio di esempi per suggerire quanto non sia così banale cambiare sistema di gioco e ottenere il massimo dai giocatori a disposizione.

Di certo, come detto, con lo Spezia rivedremo una Fiorentina simile a quella delle prime tre giornate. Una squadra che ha fatto intravedere interessanti potenzialità e preoccupanti problematiche. L’avversario dovrebbe rassicurare, ma le statistiche inquietanti della passata stagione contro le ‘piccole’ invitano alla massima prudenza. Iachini ha la fiducia di Commisso, ma non ha mai ricevuto a pieno quella dell’ambiente gigliato, della stampa e di parte della dirigenza. Ecco perché il tecnico della Fiorentina sarà sempre sotto esame: se vincerà avrà fatto il suo, se perderà pioveranno subito fiumi di critiche. Non proprio la condizione ideale per allenare in una piazza focosa come quella di Firenze.

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