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28 gol fatti in 10 gare, ma pochissimi assist. Attacco troppo legato alle giocate del singolo

Nel confronto con l’Atalanta di Gasperini è apparso evidente come davanti la squadra di Pioli sia troppo legata solo alle giocate del singolo

A Bergamo è fin troppo lampante come la differenza l’abbia fatta il gioco. L’Atalanta di Gasperini, infatti, arrivava al tiro tramite combinazioni rapide, assist. La Fiorentina quasi esclusivamente attraverso la giocata del singolo. La traversa di Chiesa, il gol di Muriel. L’unica vera chance corale è arrivata grazie all’assist di Simeone sprecato da Laurini. E non è la prima volta che accade.

Da Gennaio ad oggi, nonostante con l’arrivo di Luis Muriel la Fiorentina abbia messo a segno una valanga di gol, 28 per la precisione in 10 partite tra campionato e coppa Italia, la manovra offensiva gigliata resta fin troppo legata alle giocate del singolo. Dei 3 gol siglati alla Dea in Coppa è vero che due sono arrivati su assist, l’altro su rigore. Nel 1-4 di Ferrara solo il passaggio di Biraghi per la botta da fuori di Edimilson può essere considerata una giocata collettiva. Con l’Inter gol su rigore, su punizione, e su autogol, contro la Samp solo il gol di Pezzella può esser considerato assist. Gli altri sono stati due giocate solitarie di Muriel. Insomma, là davanti, continua a far fatica a trovare un vero e proprio gioco questa Fiorentina.

E non è un caso se i dati pongono la Fiorentina nei bassifondi della classifica per assist:

dati lega serie a 

Così come non è un caso che al comando ci sia l’Atalanta di Gasperini. E lo abbiamo visto chiaramente nel doppio confronto ravvicinato contro la stessa viola. Così come non è un caso che la Samp sia lì alle spalle dei nerazzurri, visto che in panchina c’è Giampaolo che davanti fa giocare la sua squadra in maniera molto collettiva.

Altra curiosità: la Fiorentina, dei suoi assist, è quella che ne ha effettuati di meno tramite cross.

dati whoscored

Ed in effetti è solamente 15° assoluta in Serie A per traversoni. Così come non è passato inosservato il fatto che Biraghi si veda molto meno in spinta offensiva.

D’altronde Stefano Pioli non è mai stato un tecnico particolarmente offensivista e specializzato nel portare i suoi attaccanti ad arrivare in porta col pallone, ma in questo momento anche in quella che era una sua peculiarità, ovvero mettere in ordine e curare la fase difensiva, sta denotando qualche difficoltà di troppo.

La corsa all’Europa sembra ormai compromessa, almeno via campionato. Resta solamente la sfida di ritorno di coppa contro i nerazzurri per provare a non rendere questa annata insufficiente. E per provarci Stefano Pioli dovrà riuscire a rimettere a posto la difesa, così come a rendere la manovra offensiva un po’ meno legata solo e soltanto all’exploit del singolo.

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