Il 2020 della Fiorentina finisce col botto con lo storico successo contro la Juventus per 0-3 a Torino. Tempo di voti e bilanci, il PAGELLONE di LaViola.it: si continua con la mediana
Fine anno, tempo di bilanci. E voti. Anche per la Fiorentina e i suoi singoli. Tante, tantissime le difficoltà di classifica e di rendimento in questa prima parte di stagione 2020-21 che, però, va alla pausa natalizia col botto dello 0-3 alla Juve che entra di diritto nella storia viola. Con l’auspicio che possa essere solo un inizio, e che già dal primo giorno del 2021 le cose vadano in maniera diametralmente opposta, per tutti, rispetto a quanto visto sino alla gara dello Stadium: singoli, collettivo, società, ambiente e tutti noi esseri umani vista la pandemia che ha portato via milioni di persone nel mondo e messo in ginocchio l’economia. Via con il nostro pagellone: si continua col centrocampo.
DUNCAN VOTO S.V. Dentro dal 1’ col Torino a inizio stagione, per poi rivederlo per soli 71’ nel resto della stagione. Un po’ per problemi fisici, un po’ per non si sa bene quali motivi. Sedici milioni di euro l’investimento sborsato dalla Fiorentina per prenderlo dal Sassuolo poco meno di un anno fa. Soldi, fin qui, non proprio corrisposti a quanto visto sul campo.
BORJA VALERO VOTO 5.5 Attaccamento alla maglia, amore per la piazza e per Firenze. Ma una tenuta fisica lontana dai livelli del primo Borja visto a Firenze. Certo quando giocava all’Inter aveva solo qualche mese di meno sulla carta d’identità, ma per quanto non rubasse troppo l’occhio non era sembrato essere proprio un giocatore a fine carriera. Pochi gli acuti, anzi pochissimi. Anche per colpa di diversi acciacchi. Con la Juve e a Udine in Coppa Italia le sue migliori prestazioni. Ed anche per lui, come per molti altri, che l’ultima prestazione dell’anno possa segnare una rinascita.
AMRABAT VOTO 5.5 “In quel contesto lì…” Pradé non ha fatto niente per nascondere il dubbio che in tanti avevano avuto, ovvero che Amrabat avesse reso più del reale valore per un contesto tattico come quello di Juric che ne ha valorizzato le qualità, e nascosto dei limiti. Il giocatore che aveva impressionato tutti l’anno scorso al Verona, in maglia viola non lo si è mai visto. Un po’ per collocazione tattica, un po’ per carenze a livello generale di una squadra che ha mostrato nei mesi tutto tranne che un’organizzazione. Se non altro, con l’arrivo di Prandelli in panchina, si è intravisto qualche piccolo miglioramento, come a Torino. Ma la strada è ancora lunga.
CASTROVILLI VOTO 5.5 Fa specie vedere come il numero dieci della Fiorentina sia ad oggi ancora il capocannoniere viola con 4 centri (assieme a Vlahovic). E non perché non lo abbia nelle corde un buon numero di reti, ma perché dopo un inizio da 8 in pagella, con le reti a San Siro con l’Inter, alla prima con il Torino e la doppietta con l’Udinese, con anche l’assist per Milenkovic, si è via via spento mostrando palesi segnali di involuzione. Sia tecnica, con partite troppo spesso trasparenti e ben lontane dai livelli del Castrovilli che avevamo apprezzato nella passata stagione, sia mentale con diversi fallacci inutili a testimoniare la frustrazione tipica dei momenti in cui non ti riesce niente (gomitata a Roma, fallaccio col Milan e pure col Sassuolo). Tra qualche sfogo social e gesti di stizza non è lesa maestà dire che da chi indossa la dieci viola, e per quanto aveva fatto vedere un anno fa, sarebbe lecito attendersi di più. Guarda caso, quando Prandelli gli ha detto di tornare a giocare spensierato e senza paure, ha subito lasciato intravedere buoni segnali di risveglio, con la Juventus. Dal suo 2021 si attendono tutti notevoli passi in avanti.
BONAVENTURA VOTO 5 Aveva terminato la stagione scorsa con assist in serie al Milan, per poi giocare con la Nazionale di Mancini, e far pensare a tutti che questa potesse essere davvero una gran bella operazione di mercato della Fiorentina, soprattutto in virtù dell’arrivo a parametro zero. Ottimo l’impatto contro il Torino, bene a San Siro contro l’Inter, poi il costante e inspiegabile declino. La gara di Roma contro i giallorossi l’emblema delle sue difficoltà, con una serie di palle perse da libro nero. Ci si attendeva di più, ha reso molto di meno.
SAPONARA VOTO S.V. Non è finito altrove solo perché non sono arrivate chissà quali offerte. Liverani lo avrebbe voluto a Parma dopo averlo avuto a Lecce, ma alla fine è rimasto a Firenze. Un assist per il gol di Venuti col Padova in Coppa Italia e una traversa nella stessa gara, e qualche minuto ogni tanto sono le uniche cose da annotare nella sua prima parte di stagione.
EYSSERIC VOTO S.V. Mai visto per settimane, tanto da essere definito pubblicamente da Pradè un esubero, per poi d’improvviso ritrovarlo titolare con Prandelli a Bergamo. Non illuminando di certo. Almeno era entrato nell’occasione del gol di Milenkovic col Genoa, unica cosa degna di nota del suo ennesimo anno in maglia viola.
PULGAR VOTO 5 Il salto di qualità che ci si attendeva dal cileno non c’è stato. I dubbi sulle sue doti di regista si sono confermati, e non può bastare l’aver saltato tutta la preparazione per via del coronavirus come giustificazione. Senza rigori o assist dalla bandierina, inoltre, è venuto meno anche ciò che gli aveva permesso di salvarsi la passata stagione quando erano già emerse diverse lacune da parte di Pulgar, purtroppo confermatesi tali.
Di
Gianluca Bigiotti