Le pagelle dei calciatori viola al termine della stagione che è appena andata in archivio. Si continua con la mediana, reparto in cui brilla il solo Castrovilli
Fine stagione, al termine di un’annata complicata e anomala per il coronavirus, è tempo di bilanci e pagelle in casa Fiorentina. Dopo la difesa è la volta del centrocampo.
BENASSI VOTO 5.5 L’anno scorso fu il capocannoniere in Serie A della Fiorentina. Con Montella non ha giocato quasi mai, anche in virtù della difficoltà di palleggiare in mezzo al campo come chiedeva l’Aeroplanino. Con Iachini ha invece giocato poco a inizio gennaio, segnando anche a Bologna, prima di lasciare il posto ai vari Duncan e Ghezzal. Spazio non ne ha avuto granché per confermarsi sui livelli della passata stagione. Anche per limiti tecnici che lo hanno sempre contraddistinto per essere un buon realizzatore ma anche spesso e volentieri completamente trasparente nella costruzione della manovra.
DUNCAN VOTO 6 Pochi mesi e poche partite per mettersi in mostra. Alcune volte trasparente, altre protagonista. Molto meglio in una mediana a due. Un assist per il gol di Cutrone col Sassuolo e un palo colpito contro il Cagliari, fino alla prima rete in maglia viola arrivata con la Spal. Non è solo corsa, ma Duncan è anche piedi buoni, come testimoniano i 5 assist che aveva messo a referto in metà stagione col Sassuolo. Forse pagato un po’ troppo. Ma i prezzi li fa il mercato. E l’anno prossimo potrà sicuramente dimostrare con maggior continuità tutto il suo valore.
BADELJ VOTO 4.5 Ci si aspettava tutt’altro rendimento dal croato. L’anno passato a guardare gli altri alla Lazio non lo ha aiutato. Ma il Badelj che abbiamo visto quest’anno è solo la brutta copia di quello che nel primo Sousa mandava in porta Kalinic e dettava i tempi di gioco di un’intera squadra. Unica partita degna di nota quella di San Siro contro il Milan in cui pareva essere tornato il vero Badelj. Di lì a poco, invece, si veda la gara di Cagliari, è finito via via per essere ricordato più per i palloni persi e per le sverniciate che prendeva dagli avversari diretti che per giocate da regista. Peccato. Al ruolo di leader umano non ha corrisposto quello di leader tecnico-tattico.
PULGAR VOTO 5.5 Dagli undici metri ha sbagliato solo a Lecce, mettendo dentro sei rigori su sei prima di quel penalty ripetendosi anche contro la Spal e chiudendo con il suo record di reti, 7. Dalla bandierina e sui calci piazzati ha mandato in gol i compagni 5 volte direttamente, ed altre di rinterzo (Atalanta-Fiorentina e Fiorentina-Bologna). Ma non può bastare per essere considerata una stagione pienamente sufficiente. In cabina di regia non ha mai convinto del tutto. E le sirene di mercato potrebbero portare la Fiorentina a cambiare strada. A meno che non emerga la convinzione che possa fare di più. Magari con una collocazione tattica con meno compiti di impostazione. Da rivedere.
AGUDELO S.V. Era arrivato con il “ci abbiamo visto caratteristiche simili al Pek, potrebbe essere lui il regista del futuro della Fiorentina” targato Daniele Pradé. Ma di minuti per mettersi in mostra ne ha avuti pochissimi. Nonostante in mezzo al campo più di una volta Badelj e Pulgar abbiano mostrato lacune in fase di costruzione di gioco. Il momento difficile che ha visto la Fiorentina dover lottare a lungo per non retrocedere non ha lasciato grande spazio per esperimenti. Nell’ultima gara dell’anno, con la Spal, non è andato malissimo, anzi. Il prestito è biennale. Andrà rivisto.
CASTROVILLI VOTO 7 Prima parte da 8 e 9, seconda da 5 e 6 in pagella. Ma qualche mese di spaesamento e difficoltà non possono inficiare una stagione spettacolare da parte del classe 1997 viola. Al primo anno di Serie A, al debutto assoluto, si è preso una maglia da titolare, si è fatto dare il pallone in mezzo al campo, e non ha avuto paura di niente e nessuno. La gara di San Siro contro il Milan dell’andata è di quelle da ricordare, col primo gol in Serie A a cui hanno fatto seguito quelle col Sassuolo e col Parma (entrambe di testa). La gara contro la Juve al Franchi di inizio campionato è di quelle da incorniciare. Dribbling, visione di gioco, personalità. Manca un po’ nel tiro in porta, anche se ha sfiorato il gol in qualche circostanza. E’ lì che deve migliorare. Ma passare da debuttante alla Nazionale nel giro di pochi mesi non è da tutti. E la strada è appena iniziata.
ZURKOWSKI S.V. Praticamente mai visto, finito in B all’Empoli dove ha parzialmente fatto intravedere qualcosa. I 4 milioni di euro investiti lo collocano, al momento, alla voce meteore. Ma è giovane. E chissà che in futuro non possa risultare utile.
GHEZZAL VOTO 6 A lungo corpo estraneo, anche per il modulo utilizzato da Montella prima e Iachini poi. L’invenzione di usarlo come interno di centrocampo è tutta di Iachini, e dopo qualche scetticismo e passaggio a vuoto ha finito in crescendo. Ottimo e sfortunato a Roma con la Lazio, decisivo nel chiudere la gara di Lecce con una punizione furba e impeccabile. Buonissima prova anche contro la Roma. Ha caratteristiche tecniche difficili da trovare. Ma preziose. Peccato averlo visto così poco, e che il diritto di riscatto sia vicino ai 10 milioni. Troppo, per il poco tempo avuto a disposizione per essere valutato. Ma hai visto mai che col finale di stagione di buon livello non possa essere ancora viola?
Di
Gianluca Bigiotti