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Editoriali

Fiorentina e le dichiarazioni di Andrea Della Valle, avventura a fine corsa? Bernardeschi e l’ambiente poco tranquillo. I tifosi per il futuro vogliono fatti non parole

Doveva essere una ‘tranquilla’ domenica al Mapei Stadium, con la Fiorentina che come obiettivo aveva quello di rimanere in corsa per un posto in Europa League. E in qualche maniera è andata così, soprattutto grazie alle sconfitte di Inter e Milan.

Invece, è stata una domenica dove la Fiorentina è ‘esplosa’, con la squadra, con le dichiarazioni di Bernardeschi, con la società e le parole di Pantaleo Corvino, con e soprattutto Andrea Della Valle. Nel mezzo i tifosi che anche ieri, in qualche centinaio, hanno seguito la squadra a Reggio Emilia e che sul 2-1 hanno terminato la pazienza e hanno iniziato a contestare tutti: giocatori, Paulo Sousa, i Della Valle.

Partiamo dalla squadra e dalle dichiarazioni di Bernardeschi. Non è un mistero che lo spogliatoio viola, inteso come giocatori, non comprenda e non accetti la contestazione. Questo non perché non giusta o sbagliato, ma perché non si sentono responsabili di una situazione che non hanno creato loro. Certo, alcuni errori durante la stagione sono stati commessi ma la squadra si sente di aver sempre dato tutto. Evidentemente alcune scelte di Sousa e un valore della squadra, non del tutto adatto per competere su tre fronti, soprattutto per il campionato. A fine gara le parole di Bernardeschi (meglio tralasciare il labiale subito dopo aver realizzato il gol del 2-2 al 94’) hanno fatto molto discutere. Perché ha parlato di ambiente non idoneo per giocare e rendere al meglio. La domanda, però, nasce spontanea: ma i tifosi allora cosa dovrebbero fare? Se l’ambiente di oggi a Firenze non è adatto per rendere al meglio i giocatori della Fiorentina, in questo senso, possono ritenersi fortunati di non essere stati giocatori a Firenze quando ci sono state le vere contestazioni.

Pantaleo Corvino. Giustamente cerca di tenere vive le possibilità di conquistare il sesto posto finale, giustamente continua a chiedere massima unità tra tifosi, società, giocatori e stampa, giustamente attacca gli arbitri che durante la stagione hanno condizionato alcune partite della Fiorentina con decisioni a dir poco discutibili (qui entra in gioco il reale peso politico della società viola), ma sottolineare sempre che i punti conquistati sono in linea con quelli degli anni passati, esaltando la qualità della rosa, sembrano voler più esaltare il lavoro fatto che i reali valori di una squadra che di problemi, e non pochi, ne ha. E’ anche vero che per fare bene a Corvino non basta dare tutti i poteri possibili ma servono anche investimenti, budget, per costruire squadre capaci di lottare e essere competitivi in Italia e Europa.

Andrea Della Valle. Non giriamoci attorno: la contestazione dei tifosi non viene accetta e sta facendo effetto, molto. Anche se certi cori, dove viene ricordata la madre, andrebbero comunque evitati. E le dichiarazioni rilasciate al termine della partita contro il Sassuolo (“I cori dei tifosi non li ho sentiti, gli ultimi 20′ vado sempre sotto. Tra qualche settimana ne parleremo, ho tanto da dire ai nostri cari tifosi. È una minoranza dei tifosi che stanno avendo questi atteggiamenti, soprattutto nei miei confronti. Negli anni tutti fanno degli errori, anche noi abbiamo fatto degli errori, ma a tal punto da avere un ambiente così a Firenze, mi lascia veramente con tanta amarezza, ma solo la passione mi fa andare avanti. Questo loro atteggiamento non lo capisco proprio, mi sta prendendo in contropiede, farò le mie valutazioni in futuro. Il futuro dei Della Valle a Firenze? Le critiche costruttive le ho sempre accettate in questi anni, adesso però ci devo pensare”) potrebbero aprire scenari nuovi. I Della Valle sono a Firenze da 15 anni, e un certo amore, connubio, con la città e i tifosi non è mai nato in maniera netta e profonda. Non è da escludere che stiano pensando di arrivare a cedere la Fiorentina. Certo, ci vuole un compratore ma l’aria che si respira attorno alla Fiorentina è quella di un’avventura arrivata a fine corsa. Nonostante anche le buone intenzioni per fare qualcosa di positivo per la Fiorentina e aver portato spesso la squadra in Europa.

Sicuramente le prossime settimane saranno decisive, in un modo o nell’altro, per il futuro della Fiorentina. Una cosa è certa: Firenze e i tifosi viola hanno fatto capire a chiare lettere che parole, conferenze stampa, incontri, promesse, proclami non interessano più perché si attendono solo una cosa: fatti concreti, reali per una Fiorentina competitiva. E’ finito il tempo dei discorsi.

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