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1200’ posson bastare? Tra prematuramente bocciati e vane attese, Kouame è un (delicato) rebus

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Kouame ha avuto fin qui a disposizione 1200’ da quando è arrivato alla Fiorentina. Possono bastare per prendere decisioni sul suo futuro? Tra prematuramente bocciati e vane attese, è un (delicato) rebus

1218’, praticamente meno di 14 partite. Christian Kouame, 24 anni ancora da compiere, continua ad essere un rebus. Delicato, perché potrebbe aggiungersi alla lista di coloro che sono stati sbolognati troppo prematuramente senza aver avuto neanche l’opportunità di dimostrare le proprie qualità, ma anche di finire in quella dei giocatori attesi a lungo, e invano, con tutti i rischi del caso.

Kouame alla Fiorentina da gennaio 2020

La domanda è semplice: 1218 minuti possono bastare? Sicuramente non erano sufficienti le occasioni avute sino a gennaio, quando su di lui si erano mossi in diversi. Sia dall’estero, che dall’Italia, con offerte da circa 15 milioni rispedite al mittente. Ed anche l’estate scorsa, dalla Premier soprattutto, avevano già fatto dei tentativi. A fine febbraio, e dopo tre prestazioni decisamente insufficienti tra il secondo tempo con l’Inter, i 90’ di Marassi e i primi 45’ con lo Spezia, la risposta è molto meno semplice.

RUOLO CHIAVE ED EQUILIBRIO. La ripresa contro i liguri ha evidenziato come questa Fiorentina faccia enorme fatica a reggere due punte. Con l’inserimento di Eysseric al posto di Kouame la formazione di Prandelli ha non solo segnato tre reti e vinto la partita, ma anche acquisito equilibrio in mezzo al campo dopo un primo tempo passato in balia della mediana dello Spezia. Per questo motivo non trova spazio Callejon e questo Kouame, con Vlahovic intoccabile, rischia di essere troppo problematico per la Fiorentina. Soprattutto alla luce degli evidenti limiti che l’ivoriano sta evidenziando.

Kouame al Genoa 2019-20

Eppure al Genoa, prima del brutto e lungo infortunio, aveva fatto intravedere ottime cose, tanto dall’essere già un giocatore del Crystal Palace per oltre 22 milioni di euro. Ed è anche ciò che contribuisce ad alimentare dubbi e perplessità sulla domanda se sia troppo presto, oppure no, considerarlo un acquisto sbagliato e un giocatore da vendere.

PREMATURAMENTE BOCCIATI E ATTESI INVANO. Pedro, è solamente l’ultimo della lista di coloro che sono arrivati e andati via dopo pochi mesi senza avere neanche possibilità di ambientarsi, passando poi per Lirola o Duncan, fino a Cutrone. Poteva accadere lo stesso con Dragowski, se non fosse stata data la possibilità al polacco di giocare con continuità, così come a Vlahovic. Senza tornare su vicende come quella Muriel, ormai chiara a tutti. Ci sono poi, d’altro canto, coloro che sono stati attesi a lungo, sperando in ri-fioriture che non sono mai arrivate. Da Babacar a Simeone (con tutte le differenze tecniche del caso), fino ai Giuseppe Rossi e Mario Gomez (per motivi di infortuni). Anche perché, questa Fiorentina è invischiata in lotte per mantenere la categoria, che richiede margini di errore ridotti al minimo.

CONTINUITA’ E FIDUCIA. L’unica arma a disposizione per chi dovrà fare tali valutazioni può essere la continuità di impiego. E la fiducia. Dal ‘caso’ Vlahovic, emblema di tutto ciò, a Eysseric che da esubero è rientrato nel giro dei titolabili e sta dando buone risposte, fino ai percorsi di Dragowski e Castrovilli oltre che di Bonaventura e Martinez Quarta. Esempi di come solo col giocare si possa crescere, sempre che ci siano i mezzi tecnici. A Kouame il compito di dimostrare di averli, e meritarsi ancora occasioni. Perché tra il supportare due punte da parte di questa Fiorentina e riuscire ad azzeccare una giocata ci dovrà pur essere una via di mezzo. Che non può essere rappresentata da due reti con l’Inter tra campionato e Coppa Italia quando a referto, in tutta la stagione, ha messo solamente 15 conclusioni totali per 0 assist.

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